Calcio – Mazzeo: “Mantova isola felice, ma serve l’impegno di tutti”

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MANTOVA Eletto solo sei mesi fa a capo dell’Aia mantovana,  Alberto Mazzeo traccia un primo bilancio della sua gestione, a pochi giorni dalla ripresa delle attività. «La prima parte del campionato è andata piuttosto bene – spiega – almeno per quanto è di nostra competenza (Seconda, Terza Categoria e Settore Giovanile Provinciale), siamo contenti del comportamento dei nostri ragazzi. Dobbiamo ringraziare anche la Federazione, che collabora fattivamente con noi. Con la Delegazione di Mantova i rapporti sono ottimi, e questo è molto importante. Lavoriamo in sinergia: questo ci permette di risolvere qualsiasi tipo di problematica si presenti». Un po’ di numeri: «A Mantova i fischietti sono 161, il nostro tallone d’Achille è quello del reclutamento: è arduo e difficile, molte le ragioni. Diciamo, però, che si tratta di una difficoltà generalizzata in tutta Italia, ormai, ma più accentuata storicamente nelle regioni del nord. Per questo il nostro massimo impegno è in questa direzione: formare nuovi fischietti. Bisogna darsi da fare per portare un numero cospicuo di persone ai corsi. Stiamo collaborando con le scuole, specialmente gli istituti superiori. Andiamo a spiegare ai ragazzi quanto importante possa essere fare sport e “praticare” il gioco del calcio da una prospettiva diversa, che può essere molto suggestiva».
Un numero più cospicuo di arbitri, diciamo noi, alzerebbe di sicuro la qualità e permetterebbe di fare maggiore selezione. Una cosa che, oggi come oggi, non è possibile.
«Fare l’arbitro – prosegue Mazzeo – è sicuramente un’esperienza formativa. Insegna a mettersi a confronto con dirigenti e giocatori, aiuta a prendersi responsabilità. In un certo senso, è una scuola di vita. A tutti gli arbitri chiediamo minimi standard fisici e di conoscenza del regolamento: è un’attività impegnativa, ma che regala molte soddisfazioni».
«Mantova sotto il profilo della disciplina possiamo definirla un’isola felice. Da quando sono presidente non si sono verificati episodi eclatanti – prosegue Mazzeo -. E’ chiaro, può sempre capitare il momento di tensione, ma in questi primi sei mesi la ragionevolezza di tutti gli attori in campo ha sempre prevalso, e con essa l’educazione e il rispetto tra le parti. Ora comincia il difficile, perchè nella seconda parte del campionato ci si gioca tutta la stagione, e gli animi si possono surriscaldare facilmente. Mi auguro, insomma, che ci sia sempre rispetto. E, soprattutto, occorre ricordare che nelle categorie provinciali ci sono arbitri “in formazione”, dunque che possono sbagliare».