PORTO MANTOVANO Dalla zona retrocessione ad un passo dai play off. Il Porto è ripartito in quarta dopo la sosta, vincendo tutt’e quattro le gare del girone di ritorno disputate, con uno score di dieci gol segnati (in tutta l’andata ne aveva fatti 6) e solo tre subiti. L’avvento in panchina di Marco Fantini ha trasformato la squadra biancazzurra, che occupa adesso la sesta posizione in classifica con 24 punti. E può sognare in grande, dopo aver trascorso la prima metà di stagione nei bassifondi della classifica. Domenica il derby col Gonzaga è stato deciso dal rigore trasformato da capitan Alberto Ambroso, uno dei veterani del gruppo. «Per la verità ha fatto tutto Guidi, che si è guadagnato il penalty – si schermisce l’esperto centrocampista – sono contento per la rete, ma soprattutto perchè è valsa la vittoria e altri tre punti grazie ai quali la classifica ha tutt’altro aspetto rispetto a un mese fa. La squadra è in salute, le vittorie ci hanno rilanciato, ma non dobbiamo illuderci: il primo obiettivo rimane la salvezza e di punti per raggiungerlo dobbiamo conquistarne ancora parecchi. Bisogna andare avanti partita dopo partita, senza fare proclami a lunga scadenza. Pensiamo solo al prossimo match col Curtatone, per niente facile, contro un avversario in cerca di rivalsa e di punti per salvarsi. Dovremo fare la nostra partita e cercare di proseguire nella striscia di risultati positivi». Ambroso è un vero esempio per i molti giovani del Porto, cui mister Fantini non esita a dare spazio. «Le molte assenze hanno favorito l’inserimento dei ragazzi del vivaio, che ci tengono a mettersi in mostra e a dare il loro contributo».
Il diesse Luca Baraldi sottolinea però anche il contributo dei senatori. «L’esperienza è importante – dice – i ragazzi più giovani crescono bene accanto a loro e mister Fantini sta facendo un ottimo lavoro. Eravamo penultimi, ci siamo rilanciati con quattro vittorie consecutive, ma per salvarci bisogna fare almeno 32-33 punti».