MANTOVA Per rompere il suo uovo di Pasqua, il Mantova dovrà aspettare domani. La Serie B manda in scena il quintultimo turno a Pasquetta, e per i biancorossi il calendario ha riservato un’altra gara al Martelli, contro il Catanzaro (ore 15). Gli ultimi risultati dicono che la burrasca è alle spalle: le vittorie con Sudtirol e Brescia, e l’entusiasmante 2-2 con lo Spezia hanno portato i biancorossi in zona salvezza, con due punti di margine sui play out. Ovviamente non è il caso di abbassare la guardia: in questo rush finale di cinque partite in 19 giorni, il Mantova dovrà tenere botta per guadagnarsi la certezza di un’altra stagione in Serie B.
«Mi chiedete se servirà più cuore, gambe o testa? È un effetto a cascata – spiega il tecnico Davide Possanzini – . Secondo me parte tutto dalla testa. Se funziona, entra in azione il cuore. E se va il cuore, vanno anche le gambe. Noi di testa ci siamo. La partita col Catanzaro è un’opportunità. Non sarà decisiva, ma può rappresentare la svolta. Per questo dobbiamo spingere al massimo per cercare di vincerla. Spero che il pubblico anche stavolta sia determinante: non è un caso che tanti gol li abbiamo segnati sotto la curva Te». Di sicuro il Mantova arriva con grande fiducia a questa gara: «Quella in realtà non l’abbiamo mai persa – puntualizza Possanzini – . Però è innegabile che gli ultimi risultati ci abbiano portato a vivere e lavorare con maggiore serenità. Resta fondamentale l’equilibrio: come dovevamo mantenerlo quando le cose andavano male, a maggior ragione dobbiamo preservarlo adesso. Io credo nei miei ragazzi. Nelle ultime partite, in cui la pressione è inevitabilmente aumentata, è emerso il loro carattere, la voglia di lottare tutti insieme per un obiettivo, al di là di chi gioca di più e di chi gioca di meno. Vi faccio un esempio: quando Radaelli ha segnato a Brescia, il primo ad abbracciarlo è stato Maggioni, che in teoria dovrebbe essere il suo “rivale”. I ragazzi si vogliono bene e si trasmettono energia a vicenda».
Possanzini ammira il Catanzaro: «La ritengo una fonte d’ispirazione per tante società. Ha intrapreso un percorso, portato avanti un’idea e una filosofia di gioco che ha dato un’identità alla squadra. I frutti si vedono. Giocano a calcio e lo fanno bene. Ma io sono fiducioso e convinto che faremo una buona partita. Tabelle? Non ne faccio. Primo, perchè mi viene l’ansia. Secondo, perchè dobbiamo pensare solo a vincere. Siamo in una condizione di classifica in cui tutto dipende da noi». La speranza è che il Mantova non parta ancora una volta con l’handicap: in 10 delle ultime 11 gare i biancorossi sono sempre passati in svantaggio. «Non ci piacciono le cose semplici – sorride amaro il mister – . Però stiamo migliorando su altri dati: sottoporta, sulla mole di gioco… Se alcuni limiti non riusciamo proprio a correggerli, dobbiamo mascherarli con i nostri pregi».
Nel Catanzaro, seguito da 900 tifosi (Cisa sold out) ma nessun giornalista, c’è voglia di consolidarsi in zona play off. «Stiamo bene – giura l’allenatore Fabio Caserta – , anche se da qualche partita ci manca un po’ di lucidità. Sta mancando la vittoria. Il Mantova è una squadra che ama palleggiare e fa di questa caratteristica la sua arma vincente. Starà a noi essere bravi nel limitarli».
Possanzini deve fare a meno dello squalificato Cella e dell’infortunato Radaelli. Semaforo verde per Burrai e Mensah, anche se non sono al top. Tra i calabresi out lo squalificato Pittarello, e gli infortunati Pagano, Situm e D’Alessandro. Recupero lampo per Quagliata, che si aggiunge a La Mantia, Antonini e Pontisso.
Prevendita aperta su Ticketone e al Mantova Point (oggi chiuso, domani aperto dalle 9.30). «Se ci salviamo mi faccio una lunga camminata – promette Possanzini – . La meta la sceglie Botturi». E chissà che l’uovo di Pasqua non contenga proprio una bella mappa.