Calcio – Serie B e dilettanti contro la Lega Pro. Il Mantova fa da spettatore

MANTOVA Volano gli stracci nel rissoso condominio del calcio italiano. La miccia l’ha accesa la Lega Pro (alias Serie C), che sabato ha annunciato urbi et orbi le proposte emerse dal Direttivo e che verranno discusse dall’Assemblea del 4 maggio. In sintesi: stop definitivo al campionato; promozione in B delle tre squadre prime nei gironi (Monza, Vicenza e Reggina) più una quarta a sorteggio; blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi dalla D.
Apriti cielo. È insorta la Serie B e pure la D, evidentemente spiazzate da queste prime proposte, certo avanzate unilateralmente, ma che hanno perlomeno smosso le acque dopo settimane di totale immobilismo. Proposte senza dubbio discutibili in alcune parti (il sorteggio per stabilire la quarta promossa in B, per esempio), ma che in larga parte sembrano ragionevoli perchè partono da un dato di fatto incontestabile: l’impossibilità, da parte della maggioranza dei club, di seguire alla lettera il protocollo medico per la ripresa delle attività. Senza il quale vengono meno i requisiti di sicurezza necessari per ricominciare a giocare. Le società, soprattutto di C e D, da settimane chiedono al governo del pallone parole chiare e definitive sulla sorte della stagione. E, ben sapendo che in quelle categorie sarà praticamente impossibile tornare in campo a breve termine in condizioni di sicurezza, chiedono di spostare presto altrove i riflettori: alla programmazione della prossima stagione, alla riforma dei campionati, alle misure di sostenibilità per società e tesserati, a tante altre questioni continuamente rimandate.
Il Mantova è tra queste società. La sua posizione è nota: le condizioni per concludere il campionato non ci sono, dunque meglio calare il sipario e utilizzare questi giorni per pianificare i tornei 2020-21 (oppure solo 2021, se si prenderà l’anno solare come nuovo arco temporale per il campionato). In viale Te nessuno lo ammette, ma più passano i giorni e più matura la certezza della promozione automatica in C. Per il primo posto in campionato, ma anche per il blasone del club, il seguito di tifosi, la solidità finanziaria della proprietà: tutti requisiti che mettono il Mantova al primo posto tra le società da ammettere in C. Il blocco dei ripescaggi chiesto dalla Lega Pro, ammesso che venga approvato dal Consiglio Federale, non impedirà all’Acm il ritorno tra i professionisti: così fanno intendere, a denti stretti e chiedendo l’anonimato, ai piani alti della Lega. Però anche in viale Te, prima di qualsiasi mossa, sono costretti ad attendere l’annuncio ufficiale.
Nell’agenda di questa settimana il giorno clou è mercoledì, quando si terrà l’incontro tra il ministro  Spadafora e il mondo del calcio. Ci sarà anche la Lega Nazionale Dilettanti, e chissà che non sia l’occasione per chiedere l’inevitabile chiusura anticipata della stagione. Sarebbe già un primo passo. Sulle orme della tanto criticata (in realtà lungimirante) Serie C.