Ciclismo Pro – Affini: “Che gioia vincere il Giro con il capitano Roglic e la Jumbo”

Mantova Non nasconde la propria soddisfazione Edoardo Affini della Jumbo-Visma per la maglia rosa conquistata dal suo capitano Primoz Roglic. «Siamo partiti – spiega il campione di Buscoldo – con l’intento di lavorare per questo risultato e alla fine ci siamo riusciti. È stata quindi un’esperienza più che positiva. Tutto è andato bene, sono contento del lavoro che ho svolto nel corso di tutte le tappe e al tempo stesso penso che anche la squadra sia rimasta soddisfatta delle mie prestazioni».
Un Giro però per alcuni versi strano. Qual è stato il momento migliore e quello invece più difficile?
«Il più bello è stato quando Roglic sabato al termine della cronometro ha indossato la maglia rosa. Il più difficile è stato senza dubbio quello della tappa delle Tre Cime».
Torni da questa esperienza anche con un pizzico di raucedine…
«Francamente sono stato bene sino a tre giorni dalla fine del Giro. L’abbassamento della voce è stato determinato dalle urla di gioia di tutti noi della Jumbo per il successo di Primoz».
Parlando delle tre crono, qualche rimpianto?
«Nessuna delusione per quelle crono. Ho dato il massimo, come sempre, e di conseguenza non posso recriminare».
I prossimi impegni?
«Adesso penso di potermi riposare un po’; dovrò, comunque, sostenere allenamenti defaticanti per poi ritornare allo stato di forma desiderato. Sul fronte degli impegni lo staff tecnico non ha ancora deciso il programma per i prossimi mesi. Rimango in attesa».
Parlando di decisioni per il futuro, hai già avuto sentore di una riconferma alla Jumbo-Visma?
«Sino ad oggi non ne abbiamo parlato. Credo che qualcosa di più concreto potrebbe emergere nei prossimi mesi. Da parte mia l’attenzione è rivolta a continuare la stagione svolgendo al meglio il lavoro che mi viene richiesto dalla squadra. Poi si vedrà».
Rivolgendo lo sguardo alla nazionale, ci stai pensando?
«Credo che tutti in cuor loro confidano di essere convocati dai ct, ma anche qui vediamo l’evoluzione delle cose. Certo sarebbe per me motivo di stimolo e di orgoglio poter vestire ancora una volta la maglia azzurra».
Paolo Biondo