Mantova Nonostante la sconfitta di Belluno in quattro set, che costa al Gabbiano il primo posto in classifica, la trasferta in Veneto contro la formazione che viene indicata come la più forte del girone ha avuto comunque risvolti positivi. Dopo un primo set deficitario, Gola e compagni hanno cominciato a macinare il loro gioco vincendo il terzo set e arrivando a giocarsi il quarto nelle battute finali. Resta il rammarico di non aver portato la gara al quinto e punti a casa. Della gara di Belluno abbiamo parlato con il regista Filippo Guerriero. Classe 2003, genovese, è stato schierato in campo da coach Radici per tutto il match, vista l’indisponibilità dell’altro palleggiatore Selleri. «Il primo set ci è servito a prendere le misure degli avversari – spiega – Ma da metà del secondo in avanti abbiamo reagito da squadra giocando punto a punto nel resto del match. Gli errori, nel secondo e nella fase finale della partita, hanno fatto la differenza, unitamente alla maggiore esperienza di tanti giocatori del Belluno. Ci hanno messo più qualità in attacco, anche non forzando le conclusioni e difendendo qualche pallone più di noi. E’ vero, siamo tornati a Mantova senza fare punti, ma sottolineo la reazione che abbiamo avuto, come era successo con Mirandola, dopo l’inizio difficile e questo è l’aspetto positivo pur nella sconfitta». Filippo racconta qualcosa nel suo trascorso nel volley: «Ho giocato a Genova nelle giovanili della mia città, due anni in B e un anno da secondo palleggiatore in A2 al Tinet Prata di Pordenone. Mi piace aprire il gioco sulle bande in attesa di raggiungere un buon feeling coi compagni». Per il Gabbiano al momento il bilancio è positivo… «Direi proprio di sì e non era scontato per i problemi avuti nella preseason e per il fatto che siamo una squadra nuova. Ma abbiamo un roster con buoni giocatori e, pur in un campionato molto equilibrato, potremo giocarci le nostre carte. E’ presto per sbilanciarsi ma sono molto fiducioso». Domenica prossima il San Donà in casa: «E’ squadra giovane e rinnovata come la nostra, con tanta fame come l’abbiamo noi. Ha buone qualità fisiche, ma noi contiamo sul supporto dei nostri tifosi: si dovranno far sentire. A Mantova mi trovo bene con i miei nuovi compagni. E’ una città piccola ma affascinante con il Mincio, anche se devo un po’ abituarmi al clima».
Sergio Martini







































