Rugby Pro14 – Brugnara in campo con le Zebre contro Munster: “Darò il massimo”

Riccardo Brugnara

PARMA Oggi le Zebre volano a Limerick dove sono attese al Thomond Park dal Munster, per l’8° turno di Guinness Pro14. L’incontro – il 16° in gara ufficiale tra le due squadre rispettivamente inserite nel Girone A e B del torneo – è in programma alle ore 21:15 italiane e sarà trasmesso in diretta sugli schermi di Dazn. Con ancora due fine settimana di gioco nell’Autumn Nations Cup, quella di questo weekend sarà l’ultima giornata di campionato celtico del 2020 che verrà disputata in assenza dei giocatori della Nazionale, i quali faranno rientro ai club d’appartenenza nella seconda settimana di dicembre in vista dei primi due turni delle coppe europee Champions e Challenge Cup. Vista l’indisponibilità di 14 azzurri, impegnati sabato con la Francia, e di diversi giocatori infortunati, quella del Thomond Park sarà dunque una partita che vedrà protagonisti moltissimi giovani atleti e permit players della franchigia federale. Tra questi c’è Riccardo Brugnara, pilone 26enne cresciuto nelle giovanili del Rugby Mantova ed entrato successivamente nell’Academy dei Leicester Tigers. Dopo aver disputato tre stagioni nella terza divisione inglese col Doncaster, con cui vinse la promozione nel Championship, il n° 1 lombardo esordì il 13 settembre 2014 in Premiership con la prima squadra dei Tigers. In campo in altre sei gare ufficiali con la maglia rossoverde, Brugnara ritorna quindi in Italia ed approda nelle file del Rugby Rovigo, mettendosi in mostra tra il 2017 e il 2019 nel massimo campionato italiano fino a guadagnarsi due convocazioni come permit player del Benetton Rugby. Trasferitosi al Rugby Calvisano a partire dalla stagione 2019/20, il giovane pilone sinistro vanta quattro presenze con le Zebre, squadra che lo ha riconfermato come permit player per il 2020/21.
Riccardo, quando e come hai scoperto il rugby?
«Ho iniziato che avevo più o meno otto anni grazie ad un professore di educazione fisica di Cerese che aveva buoni rapporti col Rugby Mantova. E’ cominciata un po’ per scherzo visto che sono sempre stato un ragazzo un po’ tondo e soprattutto tramite il mondo scolastico».
A 17 anni sei stato selezionato per l’Accademy dei Leicester Tigers. Com’è nata quest’esperienza e com’è stata?
«Ho avuto l’opportunità di fare un camp rugbistico a Varese nel 2010 dove c’erano come allenatori Bob Dwyer che allenò l’Australia negli anni Novanta e Mike Pennistone che è stato un ex tecnico dell’accademia dei Tigers. E’ stata una bellissima esperienza, specialmente per un ragazzo di 17 anni come me che conosceva poco i grandi nomi e il rugby prima di allora lo guardava solamente in televisione. All’inizio ero un po’ agitato soprattutto per la lingua, piuttosto che per il gioco, ma poi ho superato benissimo tutto grazie al rugby».
Rimpiangi di essere andato all’estero invece di proseguire la tua crescita in Italia?
«No, perché penso che per un giovane, specie se gioca pilone, avere un assaggio degli alti livelli europei sia una grande opportunità, una chance per accrescere il proprio bagaglio tecnico. Nessun rimpianto, è stata una bellissima esperienza».
Quest’anno sei stato riconfermato in rosa come permit player e sei sceso in campo nelle ultime due partite contro Ulster e Connacht. Oggi il Munster: che partita sarà e quanto è alta la voglia di invertire il trend?
«La voglia è altissima e stiamo lavorando duramente ad ogni allenamento. Ci aspetta una partita veramente dura con il Munster, squadra molto fisica, con grandi valori ed un gioco molto diretto. Hanno degli avanti molto pesanti e cercheremo di affrontarli a viso aperto e bloccare il loro gioco».
Con tanti Nazionali assenti e diversi giocatori infortunati, vedremo probabilmente in campo molti permit player. Qual è il grande valore che voi giovani emergenti date al gruppo delle Zebre?
«Penso che la motivazione mia personale e di tanti altri giovani sia quella di giocare al massimo e al più alto livello possibile, per poi entrare a far parte di una delle due franchigie e da lì mettersi in mostra per guadagnarsi una chiamata in Nazionale».
Cosa servirà per portare a casa il risultato?
«La precisione nei dettagli sarà la chiave di tutto. Che sia nel placcaggio, in un calcio, in una touche o in una mischia, sarà molto importante eseguire correttamente il nostro gioco perché anche il minimo errore si paga a questo livello».
Sei un “pendolare” tra Top 10 e Pro14, qual è dal punto di vista tecnico la principale differenza tra i due campionati?
«Il ritmo di gioco è superiore e più veloce in Pro14 dove si riesce ad avere un’intensità molto più alta».
Qual è il tuo principale punto di forza?
«La mischia è una cosa che mi piace molto fare, anche se è sempre dura. Cerco anche di essere propositivo ed elusivo in attacco e di portare avanti la palla in maniera efficace».
Come state vivendo tu e i tuoi compagni questo periodo complesso in cui siete sottoposti settimanalmente a tamponi?
«Siamo fortunati perché rispetto a molti sport di base possiamo continuare a fare la nostra attività e ad alimentare la nostra passione. La viviamo bene perché ognuno di noi si comporta responsabilmente e questo ci dà tranquillità. Sono sicuro che nei prossimi mesi torneremo alla vita di prima, per cui ai giovani che hanno iniziato da poco, dico di tenere duro che presto potranno tornare a fare sport e a divertirsi tutti insieme».