Tennis – La Sinner-mania travolge anche Mantova. Avanzini: “Numeri record, ne siamo fieri”

MANTOVA L’effetto Sinner sta alimentando un forte interesse verso il tennis da parte dei giovani anche in terra mantovana. Questo sport ha raggiunto numeri di praticanti anche nella nostra provincia davvero ragguardevoli. Un plauso va certamente rivolto agli organizzatori di manifestazioni di alto livello come, ad esempio, il più recente Torneo Valli Salse, organizzato dal Tc Mantova in collaborazione con la Polisportiva San Lazzaro che ha messo a disposizione i propri campi. Inoltre, non si può sottacere un risultato che ha il sapore dello storico, ovvero la conquista da parte degli Under 18 della Canottieri del titolo di campioni regionali.
Al delegato provinciale Fitp, avvocato Ennio Avanzini, abbiamo chiesto un suo pensiero sullo stato di salute che sta attraversando il tennis sia nel Mantovano sia in ambito nazionale. «È un periodo entusiasmante – spiega il massimo dirigente federale virgiliano – . Tutto ciò è il frutto di un paziente lavoro predisposto in questi anni dalla federazione e dai suoi tecnici. Alle spalle del campione vi sono tennisti altrettanto bravi che già in questa stagione hanno raggiunto risultati di rilievo e, vista la loro giovane età, sapranno farsi valere anche nelle prossime stagioni».
Anche il tennis mantovano, quindi, sta confermando la propria crescita?
«Certamente. L’ultimo è la conquista del titolo di campioni regionali da parte degli under 18 della Canottieri, un traguardo che mai era stato raggiunto dal nostro movimento. Altro dato che reputo significativo è il risultato ottenuto lo scorso anno nella Coppa delle Province, nella quale abbiamo sfiorato le finali nazionali, dopo aver anche in quel caso vinto la fase regionale. Un plauso alle nostre scuole di tennis per l’ottimo lavoro che stanno compiendo. Inoltre, alcuni nostri circoli sono giunti al sold out relativamente ai numeri dei praticanti che possono utilizzare i propri impianti. Mi gratifica sapere che, sul piano dei tesserati, siamo giunti a livelli di altre importanti province non solo della Lombardia».
La crescita è visibile anche sul fronte dei tecnici presenti nei vari circoli?
«Si. I nostri tecnici sono professionalmente molto preparati, grazie ai costanti aggiornamenti dei corsi federali. Ciò permette di formare, preparare ed allenare anche atleti di alto livello».
Il tennis è una disciplina che si può praticare a qualsiasi età?
«Certamente. Poi è chiaro che il livello cambia con l’aumentare dell’età. Vorrei a tal proposito sottolineare come la federazione sia altrettanto attenta anche al tennis amatoriale. Esiste un circuito (Tpra) in cui i partecipanti dei vari tornei possono avere una determinata classifica, e questo permette a tutti di competere e verificare sul campo i propri miglioramenti. È poi cambiato anche lo scenario. La federazione infatti, organizza manifestazioni agonistiche, giovanili e amatoriali, praticamente tutto il tempo dell’anno, dando così la possibilità di giocare tornei sostanzialmente ogni settimana».
In virtù di questa crescita, qual è la situazione a livello provinciale degli impianti sportivi?
«Non possiamo lamentarci, anche se ovviamente, vista la situazione, servirebbero altri campi da gioco. In Lombardia il 90% degli impianti sono gestiti dai circoli, nei quali si opera puntando sulla passione dei dirigenti. Creare nuovi spazi significa compiere investimenti di un certo rilievo che non sempre sono possibili».