MANTOVA Violenza privata, danneggiamento e lesioni personali aggravate. Queste le accuse contestate a vario titolo a quattro giovani, finiti a processo per un’aggressione perpetrata esattamente sei anni fa ai danni di un gruppo di cacciatori. Nello specifico i fatti a loro ascritti, occorsi a Canicossa di Marcaria, risalivano all’11 dicembre 2016. Quella mattina, una settantina di cacciatori impegnati in una parata delle lepri con reti (pratica consistente nella cattura degli esemplari in zona riserva di caccia per poi liberarle in altre aree individuate al fine di mantenere la popolazione autoctona nel territorio nel pieno rispetto della biologia della specie e del benessere degli animali) erano stati assaliti da nove persone, vestite completamente di nero, che avevano anche filmato l’intera scena. Ne era così nata una colluttazione, nella quale era rimasto ferito un 71enne di Casatico, finito in ospedale con una frattura vertebrale. Dopo l’assalto il drappello degli anti-caccia si era quindi dileguato nei campi facendo perdere le proprie tracce, complice anche la nebbia. Ma, a quel punto, era scattata la caccia all’uomo, alla quale avevano partecipato le guardie venatorie, unitamente ai carabinieri di Bozzolo, Sabbioneta e Viadana.
Tutto accadde poco dopo le dieci in via Verga. I cacciatori, impegnati nelle operazioni di cattura legittima, all’interno di aree protette nelle quali gli animali possono riprodursi in modo naturale, si erano dunque trovati di fronte, per la prima volta, a un commando anti-caccia. I nove soggetti dopo aver preso a strappare le reti e a minacciare i presenti, se l’erano dunque presa in particolare con l’anziano il quale, intento a liberare dalla rete una lepre, era stato colpito da un calcio, riportando un trauma alla spina dorsale con postumi permanenti e una prognosi di oltre 40 giorni.
Sul posto erano accorsi i volontari della Croce Verde, che l’avevano trasportato in ospedale. Del gruppo alla fine erano stati identificati in quattro, tutti residenti in altre province: Diego La Rocca, 38enne di Voghera, Cristina Giudice, 28enne di Chieri, Roberto Serafin 29 anni di Seveso e Michael Leone, 29enne di Parma e nello specifico accusato di aver ferito l’anziano con un calcio.
Nei suoi confronti ieri mattina, davanti al giudice Gilberto Casari, il pubblico ministero ha chiesto una condanna a un anno e due mesi di reclusione. Un anno ciascuno invece per gli altri coimputati. L’avvocato di parte civile, oltre a confermare le richieste del Pm ha altresì avanzato la contestazione di ulteriori due fattispecie di reato, quali l’interruzione di pubblico servizio e rifiuto d’indicare le proprie generalità, oltre alla richiesta d’istruire analogo procedimento anche nei confronti degli altri soggetti mai finiti a giudizio. Sentenza a marzo 2023.