Calcio Serie D – Vincenzo Silvestro: “Mantova, mi hai dato tutto”

Vincenzo
Vincenzo "Gatto" Silvestro

Mantova Partiamo dai numeri? 34 partite disputate su 34 in campionato, tutte da titolare, per 2.970 minuti complessivi (tempi di recupero esclusi). E ancora: 3 gettoni in Coppa Italia e 2 nei play off. Mettiamoci pure 2 gol – il primo dei quali (bellissimo) ha aperto le marcature nel match d’esordio in campionato – e una quantità imprecisata di chilometri macinati su e giù lungo la fascia sinistra. Morale:  Vincenzo Silvestro, detto “Gatto”, anni 20 da Bologna, è stata la vera rivelazione del Mantova 2018-19. Tanto da aver attirato l’attenzione di più di un club di categoria superiore. «Ammetto che nemmeno io mi aspettavo una stagione di così alto livello – dice – . Sono venuto a Mantova dopo un anno in C col Pordenone nel quale non avevo trovato molto spazio. Volevo giocare e sono contento di esserci riuscito».
 Purtroppo la stagione non è finita come speravate…
«Ci penso spesso e, quando succede, mi innervosisco. Poi rifletto e dico che non possiamo rimproverarci nulla. Abbiamo sempre dato il massimo».
 Però qualcosa deve esservi mancato, no?
«Anche su questo non saprei risponderti. C’era tutto per vincere, a cominciare da un gruppo favoloso».
 Vi si rimprovera di aver fallito gli scontri diretti…
«Io dico che li abbiamo anche vinti. E poi nell’arco di un campionato ci può stare qualche passo falso. La verità è che abbiamo trovato sulla nostra strada un Como fortissimo».
 Più deluso per l’esito del campionato o per la sconfitta nei play off?
«La botta presa con la Pro Sesto è stata tremenda. Perchè dipendeva solo da noi, giocavamo in casa ed eravamo passati in vantaggio. Mai mi sarei aspettato la sconfitta».
 Cosa ti lascia questa stagione?
«La gioia di aver fatto parte di un gruppo fantastico, che mi ha fatto crescere e mi ha aiutato tanto durante il brutto periodo che ho passato (Vincenzo ha perso la mamma ai primi di gennaio,  ndr)».
 Cosa ti hanno insegnato i tuoi compagni?
«Tante cose. A livello tecnico ho imparato a difendere meglio. A livello caratteriale l’esempio di gente come Cuffa, Altinier, Manzo e Aldrovandi mi ha spinto a non mollare mai».
 Qual è l’immagine più bella della stagione appena conclusa?
«Ne scelgo due. La vittoria col Rezzato in casa. E il giorno del 2-2 col Sondrio: avevamo perso il campionato ma la gente ci applaudiva».
 E a livello personale?
«Il gol alla Virtus Bergamo, alla prima di campionato. La mia stagione non era cominciata bene, con quell’espulsione in Coppa Italia. Dovevo resettarmi e l’ho fatto nel modo migliore».
 Hai parecchi estimatori in Serie C: riusciremo a rivederti in biancorosso?
«Questo è un discorso che affronteremo con la società e il direttore».
 Mettiamola così: ti piacerebbe restare?
«Dico solo che a Mantova sono stato non bene: di più. E non finirò mai di ringraziare tutti: compagni, società, ds».