Mantova Era finito in manette per una violenta aggressione perpetrata in ambito familiare ai danni del proprio padre. Protagonista dell’episodio violento, occorso a Castel d’Ario lo scorso febbraio, un 22enne italo-africano residente nel Veronese.
L’allarme era infatti scattato quando i residenti di un condominio, udite le urla provenire da un appartamento dello stesso stabile, avevano allertato i carabinieri. Ed in effetti, all’arrivo dei militari sul luogo della segnalazione, la situazione che si era presentata loro in casa era stata di vero e proprio trambusto. Da una parte il giovane violento, dall’altra il genitore intimorito. In mezzo alcuni familiari che nel frattempo avevano provato, invano, a dividerli.
Il ragazzo non aveva voluto saperne nemmeno quando gli uomini dell’Arma avevano tentato di convincerlo a smetterla con botte e spintoni. Anzi, proprio mentre gli operanti si frapponevano fra lui e il padre, il primo era riuscito a svincolarsi e a colpire il secondo con due calci in stile karate.
A quel punto i militari erano riusciti a bloccarlo e arrestarlo. Ieri, scortato in tribunale dalla polizia penitenziaria in quanto per tale vicenda detenuto in carcere, il giovane – nel frattempo riappacificatosi col padre, presente fuori dall’aula assieme alla madre – ha patteggiato in sede di udienza preliminare innanzi al giudice Antonio Serra Cassano una pena di due anni e quattro mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena.