Il ribaltone di Salvini a Roma fa saltare il tavolo di centrodestra

MANTOVA Doveva essere il primo degli incontri tecnici “ufficiali” fra i soggetti consolidati dell’alleanza di centrodestra per decidere cosa poter fare nella primavera del prossimo anno per contrastare la candidatura di  Mattia Palazzi alla ricerca del mandato-bis in via Roma. Tutto da rifare: la mossa a sorpresa di  Matteo Salvini venerdì a Roma ha pregiudicato persino la convocazione del tavolo tecnico fra i coordinatori provinciali Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Tutto è così rimandato a data da ridefinire, ma comunque successiva a lunedì 19 agosto.
L’appuntamento era per ieri sera in casa di  Stefano Nuvolari, dello staff organizzativo degli azzurri. Dando per certa la tenuta della coalizione consolidata per le aree del nord chiamate ai rinnovi dei consigli comunali dei capoluoghi di provincia, i tre vertici lumbard, azzurro e tricolore avevano fissato data e ora. Ma l’incertezza delle ultime manovre salviniane ha giocoforza consigliato al segretario del carroccio  Antonio Carra, d’intesa con gli omologhi  Anna Lisa Baroni e  Alessandro Beduschi di mettere il tutto in stand by. «Vediamo prima come evolve la situazione a Roma, quale sarà il futuro assetto. Già dalla prossima settimana credo che avremo le idee più chiare per sederci attorno a un tavolo», conferma Carra, e con le stesse parole si pronunciano la Baroni e Beduschi.
In palio c’è non solo la leadership della coalizione e la nomination del candidato sindaco, ma la tenuta della stessa alleanza, che giocoforza troverà il banco di prova nell’atteggiamento dei tre partiti di fronte alle mozioni di sfiducia dell’esecutivo nazionale.
Peraltro, a modificare il calendario della cena, ha concorso anche l’assenza forzata del deputato leghista  Andrea Dara, trattenuto a Roma coi colleghi parlamentari dal “capitano”. Insomma, un surplace preventivato e dovuto, ma difficilmente risolutivo del dsegno del centrodestra, che “a intuito”, dovrebbe rimanere saldo. Così almeno si è pronunciata l’on. Baroni: «Tengo a precisare che con i colleghi Carra e Beduschi, in questi mesi, abbiamo sempre avuto identità di vedute».