Calcio Serie C – Dall’inferno al paradiso inseguendo un sogno: il Mantova saluta l’anno più folle della sua storia

MANTOVA Ci sono gli anni bisestili, gli anni solari, gli anni accademici, e via dicendo. E poi ci sono gli anni bifronti, che neanche il dio Giano. A due facce e dunque ambigui, indefinibili. Per il Mantova Calcio, il 2023 che alla mezzanotte di oggi andrà in archivio, è stato esattamente questo: un anno bifronte, come nessun altro mai nell’ultracentenaria storia del club. Non lo dimenticherà nessuno, nè tra i tifosi nè tra chi ne è stato protagonista, nel bene e nel male. E non lo dimentichiamo noi, che l’abbiamo raccontato e che ora lo riviviamo nelle 10 date più significative. Quelle che, sportivamente parlando, hanno portato l’Acm dall’inferno al paradiso.

8 gennaio Per la serie “Chi mal comincia…”. Dopo aver chiuso bene il 2022, con la vittoria sul Sangiuliano che l’aveva portato per la prima volta fuori dalla zona play out, il Mantova di Corrent inaugura malissimo il 2023: a Novara rimedia un pesantissimo 5-0. Tutto fin troppo chiaro: ci sarà da soffrire.

19 febbraio Altra scoppola, stavolta al Martelli: 2-6 col Vicenza. La misura è colma per i tifosi, ma anche per il presidente Piccoli che esonera Nicola Corrent e si affida a sorpresa al navigato Andrea Mandorlini. Il popolo biancorosso, che mai aveva digerito la scelta di Corrent, non aspettava altro.

22 aprile Con Mandorlini il Mantova accelera il passo e sembra poter conquistare la salvezza. Ma inciampa all’ultima partita: 1-3 al Martelli col Padova, quando sarebbe bastato un pari. Si va ai play out contro l’Albinoleffe, che ha chiuso il campionato in evidente sofferenza e sembra l’avversario più abbordabile. C’è ancora speranza in viale Te. Anche perchè, per salvarsi, possono bastare due pareggi.

13 maggio Il dramma è servito. Sconfitto 1-0 all’andata per una papera del portiere, il Mantova non va oltre l’1-1 al Martelli nella gara di ritorno. Il verdetto stavolta è inappellabile: retrocessione in Serie D. Piangono di rabbia i tifosi, piange sconsolato il presidente Piccoli. Qualcuno parla di ripescaggio, ma è un’ipotesi lontana e imprevedibile. La parola più in voga diventa allora un’altra: rifondazione. E per il resto affidiamoci al destino. Da qui in poi, come per magia, sarà tutta un’altra musica.

8 giugno Viene annunciato il nuovo direttore tecnico: è il 43enne Christian Botturi, già al Mantova come responsabile del vivaio e reduce da una favolosa annata alla Pro Sesto. Piccoli lo incontra e la scintilla scocca all’istante. Nel frattempo prende sempre più corpo la rinuncia del Pordenone ad iscriversi al campionato. Si apre la corsa alla riammissione, che vede l’Acm in pole.

16 giugno Altro annuncio: il nuovo allenatore sarà Davide Possanzini, che del Mantova è stato tante volte avversario quando giocava. Allievo di De Zerbi, che ha affiancato per 6 anni nel ruolo di vice, è alla sua prima vera esperienza come primo allenatore.

24 luglio Nel primo giorno di ritiro a Veronello, arriva la notizia più attesa (peraltro nell’aria ormai da giorni): il Mantova viene ufficialmente riammesso in Serie C. Dettagli tutt’altro che irrilevanti: la riammissione, a differenza del ripescaggio, non comporta costi aggiuntivi di iscrizione; e prevede comunque la decadenza di tutti i contratti in essere. Una doppia manna per il Mantova che si ritrova in C senza scucire un euro e senza il fardello degli onerosi contratti dei giocatori della stagione precedente, dunque con l’opportunità di ripartire veramente da zero. Botturi sceglie la strada della rivoluzione: della rosa retrocessa restano solo in tre, il resto è un mix di giovani talenti e navigati professionisti che miracolosamente trovano subito l’alchimia perfetta. La piazza percepisce e gradisce: 4.013 abbonamenti, numeri che non si toccavano dai tempi della B.

31 luglio Maurizio Setti esce definitivamente dalla società: Piccoli diventa l’azionista di maggioranza con il 93% delle quote. È un’altra svolta che chiude un’era, partita con grandi aspettative in buona parte tradite.

16 dicembre Sul campo il nuovo Mantova viaggia che è un piacere e tiene dietro tutti. L’1-0 al Lumezzane regala ai biancorossi il titolo d’inverno. Platonico, certo che sì. Ma testimonianza di un percorso irresistibile, ben oltre le più rosee aspettative.

22 dicembre Il 2023 si chiude a Legnago con l’ennesima vittoria (la 15esima su 19 partite), 4 punti di vantaggio sul Padova, 8 sulla Triestina, e ci fermiamo qui per non infierire sul resto del gruppo.

Proprio da Padova si ripartirà lunedì 8 gennaio, per inaugurare un 2024 carico di belle speranze e con una lettera (diciamo la seconda dell’alfabeto italiano) che comincia a prendere forma nel cielo stellato biancorosso. Tutto questo, senza il controverso 2023, non sarebbe stato possibile. E qualcuno giura che il meglio debba ancora venire…