MANTOVA La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a due anni per stalking e l’assoluzione dall’accusa di rapina; ieri il giudice ha invece assolto l’imputato dall’accusa di stalking ma lo ha condannato a un anno e 9 mesi dopo avere riqualificato il reato di rapina. Si è conclusa così in tribunale quella che potrebbe essere definita come una classica vicenda di separazione burrascosa tra coniugi. Tra il dicembre del 2021 e il gennaio 2022 tra marito e moglie era scoppiata una vera e propria guerra, culminata con la “rapina” del telefono della donna strappatole di mano dal marito. Ne erano seguite tre querele in una settimana da parte della donna perché il marito, cacciato di casa, si era presentato un paio di volte. “Ho agito per la rabbia che provavo in quel momento – aveva detto la donna in una delle scorse udienze -, perché lui aveva un’altra”. Sbollita la rabbia la donna aveva ritirato le querele nei confronti dell’ormai ex marito, ma il processo era andato avanti. Alle richieste dell’accusa gli avvocati Alessio Ferrari e Paolo Costi avevano risposto con le richieste di assoluzione per il loro assistito. Richieste che sono state accolte solo in maniera parziale dal giudice.


































