MANTOVA Era lo scorso 24 novembre, lo scenario quella della Grana Padano Arena. Un grande primo quarto (30-18) e il duo Lawson-Clarke in grande spolvero autori complessivamente di 51 punti davano una forte impronta alla partita che gli Stings riuscirono a vincere con il punteggio di 86-83, toccando uno degli apici di questa stagione. Sembrano passati molto più di due mesi e mezzo, i ruoli sono invertiti e ora gli Stings sono reduci da tre sconfitte consecutive e qualche posizione di classifica persa. Il riscatto, difficile, può iniziare a passare dal “Primo Carnera” di Udine, dove i biancorossi sono attesi dalla seconda trasferta in pochi giorni dopo quella amara di Orzinuovi. «Udine ha armi in ogni ruolo, ha un potenziale enorme e ha superato il suo periodo di difficoltà – afferma il capitano biancorosso Mario Ghersetti – dovremo essere cattivi e concentrati, dobbiamo essere sul pezzo. Dobbiamo allenarci e lavorare con serietà a livello massimo. Ci serve sacrificio, mentalità vincente e soprattutto rimboccarsi le maniche e tornare al lavoro, perché secondo me ora non dobbiamo fare drammi. Bisogna dimenticarsi di questo brutto momento e andare avanti pensando a vincere e crederci. Anche questi momenti difficili bisogna viverli, perché fanno parte del nostro lavoro, come nella vita quotidiana di tutti. Ci sono questi periodi e vanno superati, così si cresce come persona e come giocatore. Vincere contro Udine potrebbe darci una svolta importante. Loro, al contrario nostro, sono in un buon momento, e anche questo potrebbe essere uno stimolo in più. Cerchiamo sempre di vedere il lato positivo in tutto». È riuscito a tirare fuori dalle secche la squadra friulana coach Ramagli, ora si gode il buon momento e vuole continuare a portare Udine al livello per cui è stata costruita: «Mantova si fonda sul talento dei due americani, Clarke e Lawson. Già all’andata abbiamo misurato che tipo di impatto possono avere nel corso della partita, sono tra le coppie più prolifiche del campionato».
Leonardo Piva