MANTOVA – Tanto rumore per nulla si potrebbe dire in riferimento all’assemblea scolastica indetta dal comprensivo “D’Arco-d’Este” per illustrare le ragioni del no o del sì ai 5 referendum abrogativi del prossimo giugno. Un’assemblea che inizialmente contemplava le sole ragioni abrogative affidate al segretario provinciale della Cgil Michele Orezzi, e solo dopo le proteste di studenti e genitori, supportate anche dalla direzione leghista di Adriano Cattaneo e Alessandra Cappellari hanno ammesso anche la presenza di un sostenitore del no.
«Un po’ emozionato, ho partecipato a due assemblee degli studenti dell’istituto “d’Arco-d’Este” referendum 2025. Si è risolta nel migliore dei modi, e cioè con una bella discussione tra un migliaio di studenti, quella che era iniziata come una brutta storia che ha coinvolto esponenti della Lega e quelle che a tutti gli effetti sono sembrate intimidazioni istituzionali», ha commentato Orezzi.
Al confronto ha fatto da contraltare il consigliere comunale leghista Nicola Chiribella, che ha rilevato: «La Lega è intervenuta perché il confronto democratico, in ogni sede, deve essere la regola, non l’eccezione, soprattutto quando iniziative e dibattiti politici vengono svolti all’interno delle scuole».