Audizione Eni su Marghera. Zolezzi: “Rischio di crisi anche al nostro petrolchimico”

MANTOVA – L’intervento di Eni in audizione ieri alla Camera sul destino di Porto Marghera lascia alcune “ombre” nel deputato mantovano  Alberto Zolezzi (M5S) che auspica siano presto chiarite dall’azienda. «I dirigenti auditi hanno dato garanzie insufficienti sia sotto il profilo del rispetto dei più elevati standard ambientali, sia riguardo all’urgente lavoro di bonifica di cui necessita l’area».
Un aspetto che riguarda da vicino anche Mantova, precisa Zolezzi, «poiché i piani industriali confusi, illustrati in audizione, possono penalizzare la città e non far più arrivare prodotti con l’oleodotto dopo aver chiuso il cracking (stop confermato oggi). Preoccupano anche il progetto che vuole estrarre carburanti dai rifiuti e il mancato riferimento all’idrogeno verde – aggiunge Zolezzi –, senza considerare l’impatto dei viaggi dei rifiuti, trasportati da altre località anche molto distanti e destinati al recupero energetico. Potrebbero in futuro arrivare altri combustibili ma oggi non è stato chiarito quali, e questo comporta un rischio di crisi per al polo petrolchimico di Mantova. La carenza di dettagli tecnici forniti – prosegue – non consente di valutare il peso effettivo delle attività enunciate sull’ecosistema e sulla salute dei cittadini, e viene il dubbio che l’esistenza e la permanenza in vita di certi impianti sia collegata principalmente all’erogazione di incentivi pubblici».
Gli obiettivi di decarbonizzazione e le risorse finanziate dall’Europa possono essere una grande occasione di sviluppo e occupazione, conclude Zolezzi, «a condizione che si investa effettivamente in chimica e energia verde e nel recupero di materia, di cui il nostro Paese è carente».