Caso oncologia: incognita prescrizione e rinvio dell’incarico ai periti

MANTOVA – È stato aggiornato direttamente al prossimo 27 aprile, causa legittimo impedimento di uno dei consulenti tecnici nominati dal tribunale, il processo instaurato a carico del primario del reparto di oncologia del Carlo Poma, Maurizio Cantore, del suo vice Roberto Barbieri e delle oncologhe Carla Rabbi e Maria Donatella Zamagni. Le contestazioni formulate in origine nei loro confronti sono di omicidio colposo, lesioni aggravate con l’ipotesi di procedure diagnostiche e terapeutiche inadeguate, falso in atto pubblico e violazione delle norme sulla privacy, sulla base di ipotetiche responsabilità individuate dalla procura e relative alla morte o alle lesioni arrecate a tre pazienti. Quattro anni fa gli inquirenti avevano infatti proposto la chiusura di 28 delle 31 cartelle cliniche esaminate e riferite al periodo 2014-2017. Il primo caso in merito ad alcuni capi d’accusa è già prescritto mentre il secondo è in via di prescrizione. Le indagini avevano preso il via dalle segnalazioni di due medici che contestavano ai colleghi il mancato utilizzo di farmaci mirati e di ultima generazione al posto di terapie regionali. La seduta di ieri era stata calendarizzata, innanzi al giudice Giovanna Camillo, proprio per l’affidamento dell’incarico peritale ai due Ctu chiamati nello specifico ad esprimersi circa l’individuazione di eventuale colpa medica nei due casi ancora non prescritti di presunto omicidio colposo. Prescrizione a cui infatti non avevano rinunciato a sduo tempo le difese.