Chiusa la mostra Resti Estinti

MANTOVA Si è chiusa ieri la mostra “RESTI ESTINTI – CRONO•COLLAGES”, presso gli ambienti della Casa del Rigoletto, esposizione dell’artista Federica Menozzi, in arte Mema. Inaugurata a metà gennaio, la schiera di collage di piccoli oggetti (personali o meno) cristallizzati nella trasparenza del plexiglass, hanno ricevuto la visita (e il plauso) di tanti visitatori, incuriositi dalla possibilità di sbirciare nella vita di un’altra persona, nel percepire visivamente anche l’emozione di un racconto condiviso. La tecnica del collage è il pretesto per raccontare storie sempre diverse agli occhi di chi le guarda. «Il mio desiderio è che ognuno di noi possa avere uno sguardo nuovo verso le piccole cose che restano nel mondo – spiegava, il giorno dell’inaugurazione, la Menozzi – anche come spunto per una consapevolezza rivolta alla sostenibilità del nostro vivere: quello che per l’altro può essere un rifiuto, da sbarazzarsene, per me acquista un valore, un nuovo significato, e ritorna in vita grazie ad un riciclo oculato».
L’ultimo giorno della rassegna è stata svelata la prima opera d’arte composta con “i resti” dei frammenti lasciati dagli stessi visitatori. « Un’opera diversa dalle altre perché pensata a due strati, i quali, combaciando, sembra quasi riescano a completarsi – parole della Menozzi – ho deciso di chiamarla “πρóσωπον”, “persona” in greco antico, un termine che assume anche il significato di maschera: quello che possiamo essere nella totalità delle nostre sfaccettature e complessità». Antonia Bersellini Baroni