MANTOVA Non più “catrame e cemento”, ma nuovamente “l’erba”. Quasi fosse la notissima canzone di Celentano cantata al contrario, l’amministrazione comunale ha messo la parola fine sul “magone” di via Croce a Colle Aperto deliberandone l’esproprio e l’abbattimento.
Il progetto è a firma dell’architetto Alessandro Fanti della ditta Soprint Srl. Approvato anche il piano particellare di esproprio, incluso nel progetto, che individua l’area su cui procedere, dopo la dichiarazione di pubblica utilità, con il decreto di esproprio del diritto di superficie.
Inoltre, è stato dato il via libera al quadro economico degli interventi per un totale di 1.205.000 euro. La delibera è propedeutica all’avvio della seconda fase della procedura di esproprio del fabbricato.
Gli interventi di demolizione partiranno una volta conclusi l’iter espropriativo e il bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori entro l’estate. Il progetto è caratterizzato da aspetti di rilevanza ambientale che prevedono il ripristino e l’ampliamento dell’area verde esistente adiacente alla struttura: un prato vegetale in continuità con il giardino adiacente. Il progetto definitivo ed esecutivo tiene conto di scelte tecniche adottate per eseguire la demolizione selettiva dell’edificio, nonché le modalità operative per la gestione dei materiali provenienti dallo smantellamento. Inoltre, è previsto l’ampliamento del parcheggio di piazza don Mazzali e la realizzazione di un marciapiede sul lato nord della stessa piazza. Il magone ha una lunghezza di circa 90 metri e una larghezza di 50 per 9,8 metri di altezza sviluppata su due piani, oltre al piano interrato.
«Lo avevamo promesso al quartiere e lo stiamo facendo – ha commentato il sindaco Mattia Palazzi –. Oggi procediamo con esproprio e abbattimento, poi cercheremo bandi per condividere col quartiere la realizzazione di un centro civico, ma terremo distinte le due fasi per accelerare i tempi».