Crisi generale e crisi aziendali, ma c’è anche chi assume

MANTOVA Tutti parlano del temuto settembre, quando gli effetti della crisi internazionale si farà sentire con veemenza anche sull’apparato produttivo nazionale, e molti segnali dai sindacati arrivano anche adesso, a estate appena iniziata. Ma qualcosa c’è che va anche in controdendenza. Non numerosissime, ma pur sempre consolatorie sono quelle che dànno corso a piani di assunzione anche a tempo indeterminato.
Il caso segnalatoci dai sindacati è quello della San Carlo, la nota fabbrica di patatine (e altro) situata a Roverbella. Proprio oggi, da quanto segnalatoci, si compiranno le 15 assunzioni annunciate da alcune settimane. Riguarderanno i dipendenti già attivi nello stabilimento, taluni anche da alcuni anni, che vi avevano fatto ingresso da interinali.
Ebbene, questi lavoratori “somministrati” (questo è il termine ormai in uso negli ambienti aziendali) verranno stabilizzati, ossia regolarizzato con contratto di posto fisso. E non sono gli unici.
Anche dall’alto mantovano giungono voci consolatorie, sia pure con numeri inferiori rispetto al colosso roverbellese. Un’altra quindicina di persone troverà collocazione stabile; tre per esempio, quelle che la Nutriamo Srl (oggi assorbita da una multinazionale) entreranno a pieno titolo e tutela negli organici aziendali. Ma si tratta di forme che lasciano comunque una punta di censura nelle forze sindacali. «Attendevamo da molti anni queste assunzioni – commenta Elena Turchi del ramo alimentare Cgil –. La stabilizzazione la prendiamo dunque come una cosa naturale, se si considera che molti di questi lavoratori erano già attivi negli stabilimenti da anni, molti anni».
Né si discosta da questo il pensiero di Dino Perboni, segretario generale della Cisl Asse del Po, il cui settore ricerche e statistiche ha prodotto proprio in questi giorni un report sulle assunzioni nel mantovano che invitano a usare molta cautela e atteggiamenti prudenziali.