Cura sperimentale per riacquisire olfatto e gusto dopo il Covid-19

MANTOVA –  C’è una nuova cura per velocizzare la guarigione della perdita di olfatto da covid-19 e porta la firma di un nome ben noto alla sanità virgiliana: quello del professor Nicola Taurozzi, docente universitario e oggi primario emerito del Carlo Poma. È un trattamento sperimentato con successo al Centro di eccellenza dell’Hesperia Hospital di Modena durante la fase pandemica.
La perdita dell’olfatto, detta tecnicamente anosmia, spesso associata anche alla perdita del gusto (ageusia) da covid-19 presenta una lenta risoluzione che si protrae anche oltre un anno.
L’anosmia può inoltre rappresentare anche una limitazione di alcune professioni; si pensi ai cuochi, ai sommelier, ai profumieri… Oggi c’è una nuova terapia per velocizzare la guarigione basata sulla riabilitazione dell’organo dell’olfatto con smell training.
La notizia della sperimentazione con smell training condotta da 2 otorinolaringoiatri Taurozzi e Abou Merhi del Centro di eccellenza dell’Hesperia Hospital di Modena è riportata da una importante rivista scientifica internazionale “Frontiera Orl”.
Abbiamo chiesto allo stesso professor Taurozzi in che cosa consiste questa nuova terapia smell training. «L’anosmia da covid-19 – spiega il clinico – è da considerarsi una malattia neurologica che interessa il centro dell’olfatto (bulbo) situato nel cervello e indirettamente i neuroni olfattori. Le malattie neurologiche si avvalgono di farmaci e di terapia riabilitativa. Abbiamo pensato così che l’anosmia da covid potesse trarre giovamento da una terapia combinata: farmacologica associata a una riabilitazione dell’organo olfattorio, allenandolo, facendo annusare tre volte al giorno per 30 giorni una serie di 4 olii essenziali a elevata intensità odorosa (smell training). Nel campione di soggetti sottoposti alla terapia combinata si è raggiunta la guarigione dopo 30 giorni nell’ 89%, mentre nel campione trattato solo con farmaci la guarigione è risultata solo del 40%. Un buon risultato che ha bisogno di estendere la sperimentazione ad altri centri ospedalieri per avere una campionatura più consistente» conclude Taurozzi.