Delitti in cerca di colpevoli. Via da oggi a tre processi per omicidio volontario

tribunale di mantova

MANTOVA Tre processi per omicidio volontario nell’arco di una decina di giorni. Gli imputati di tre terribili fatti di sangue che hanno sconvolto Mantova e provincia sfileranno a partire da oggi davanti ai giudici mantovani. Una vera e propria resa dei conti tra la giustizia mantovana e chi per un motivo o per l’altro è accusato di essersi macchiato di crimini gravissimi. Si comincia oggi davanti ai giudici della corte d’Assise con il processo per l’omicidio di  Gabriele Mora, indagine  cold case di un delitto risolto a oltre 20 anni di distanza dai fatti. Domani invece davanti al gup di Mantova si celebrerà il processo con rito abbreviato per l’omicidio di  Sandro Tallarico, ucciso d a colpi di pistola in pieno giorno il 17 gennaio 2018 sulla ciclopedonale del ponte di San Giorgio. Altro delitto e altro processo con rito abbreviato mercoledì prossimo 17 aprile per l’omicidio di  Fulvio Piavani, ucciso dal convivente della madre durante una lite la notte del 15 ottobre scorso a San Benedetto Po. Dal caso più recente a ritroso a quello più antico. Proprio da quest’ultimo si partirà oggi in tribunale. Gabriele Mora, gioielliere di Suzzara, fu ucciso nel suo negozio il 19 dicembre 1996 da un commando di rapinatori. Mora aveva reagito sparando ai banditi per difendere la moglie, e uno di essi rispose al fuoco uccidendolo. Il malvivente colpito dal gioielliere, Rudy Casagrande, 24enne giostraio vicentino, venne trovato cadavere poche ore dopo a Thiene, abbandonato per strada dai suoi complici, poi spariti nel nulla per 21 anni, quando, grazie alla confessione di un “pentito”, i carabinieri hanno dato un nome ai presunti componenti del commando: Adriano Dori, 45 anni, Danilo Dori, 55 anni, Giancarlo Dori, 53 anni, Stefano Dori, 48 anni e Gionata Floriani, 41 anni; nomadi – giostrai senza fissa dimora con domicilio tra Firenze, Torino, Vicenza, Padova e Gorizia, che ora devono affrontare un processo in cui rischiano l’ergastolo. Nessun cold case invece per  Brunetto Muratori, assassino reo-confesso di Sandro Tallarico. A incastrare Muratori, 73enne ex orefice di Mantova, è stata un’indagine certosina dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Mantova che sono riusciti a ricostruire con estrema precisione i movimenti del 73enne la mattina del 17 gennaio 2018, quando Tallarico venne “misteriosamente” assassinato a colpi di pistola in pieno giorno in uno dei luoghi più in vista e frequentati di Mantova. Dopo avere inizialmente respinto ogni accusa, Muratori ha infine confessato di avere ucciso “per legittima difesa”. Altro delitto e altro processo con rito abbreviato la prossima settimana per  Roberto Michelini, 76enne di San Benedetto Po che la notte tra il 14 e 15 ottobre scorso uccise Fulvio Piavani, 42 anni, figlio della sua convivente,  Anna Maria Congiù. La tragedia si era consumata durante una lite tra i due uomini; il 76enne aveva impugnato la propria pistola, regolarmente detenuta e aveva esploso un colpo solo ma fatale.