Delitto Mora, processo d’appello: in aula la versione dei cinque imputati

SUZZARA – opo le escussioni del comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Mantova, tenente Claudio Zanon, e del super pentito Patrick Dori, è toccato ieri alla madre e alla ex compagna di quest’ultimo salire sul banco dei testimoni nel processo d’appello per l’omicidio di Gabriele Mora, il gioielliere di Suzzara freddato a colpi di pistola il 19 dicembre 1996 a seguito di un tentativo di rapina nel suo negozio finito nel sangue. Per quel delitto erano finiti a giudizio, e poi assolti in primo grado nell’ottobre 2019, Adriano Dori, Danilo Dori, Giancarlo Dori, Stefano Dori e Gionata Floriani. I cinque erano stati accusati proprio dal parente Patrick Dori (all’epoca minorenne e anch’egli domiciliato nel campo di via Diaz a Vicenza), il teste che con le sue rivelazioni – ritenute però dai giudici virgiliani non attendibili oltre ogni ragionevole dubbio – aveva contribuito a riaprire le indagini a più di vent’anni da quei tragici fatti che, oltre all’orefice, avevano registrato anche una seconda vittima, Rudy Casagrande, ultimo componente della banda rimasto ferito nel conflitto a fuoco e poi abbandonato agonizzante davanti all’ospedale di Thiene dai suoi stessi complici dopo una rocambolesca fuga in autostrada. Nella seduta di ieri, oltre alle due ultime testimoni, che in sostanza hanno riconfermato quanto da loro già dichiarato davanti ai giudici della Corte d’Assise di Mantova, si sono avute anche le dichiarazioni spontanee rese dagli stessi imputati con le quali hanno ricusato ogni accusa. Il prossimo 4 giugno si procederà quindi alla discussione finale con le richieste di accusa e difesa.