Deve scontare 4 anni e 8 mesi, cambia indirizzo ma lo trovano

MANTOVA Sono andati a cercarlo al campo nomadi di via Guerra per portarlo in carcere per scontare un cumulo di pene passate in giudicato per un totale di 4 anni e 8 mesi, ma là non c’era. Alla fine lo ha rintracciato in un appartamento nel quartiere di Te Brunetti, dove era ospite della madre. In carcere lunedì scorso, è finito J.F., 38enne nomade e pluripregiudicato. Gli agenti della squadra Mobile sono riusciti a rintracciarlo nonostante si fosse trasferito a casa della madre, un appartamento in una palazzina Aler di recentissima costruzione nel quartiere Te Brunetti che, da quel che risulta, non sarebbe ancora stato assegnato ufficialmente alla donna. Ciò che ne faceva un ottimo nascondiglio per il 38enne. Ma le indagini subito avviate dagli agenti della Squadra Mobile di Mantova quando non hanno trovato il 38enne al domicilio che loro risultava in via Learco Guerra, sono state rapide e precise e hanno condotto i poliziotti all’indirizzo giusto, dopodiché è stato condotto in questura e dopo le formalità di rito nella casa circondariale di Mantova. Il 38enne dovrà scontare la pena complessiva di 4 anni e 8 mesi di reclusione oltre al pagamento di una pena pecuniaria di 1.730 euro, in relazione al cumulo di precedenti condanne per appropriazione indebita, furto aggravato, truffa e atti persecutori (stalking). L’arrestato, infatti, era già stato raggiunto da un ammonimento del Questore di Mantova per stalking nel 2018, ma ciononostante aveva continuato a minacciare e molestare ripetutamente la sua ex compagna. Una condotta questa che se gli era costata l’aggravamento della misura, non avrebbe comunque incrinato più di tanto il rapporto con la ex compagna, che il 38enne avrebbe continuato a frequentare per tutto il tempo fino a lunedì scorso. Un’altra condanna, connessa all’ordine di esecuzione in parola, è da ricondursi ad una truffa commessa nel 2018 allorquando l’arrestato chiedeva piccole somme di danaro alla vittima di un furto sostenendo falsamente di essere in grado di mediare con gli autori del reato al fine della riconsegna dei beni asportati. Infine, la pena in parola è riconducibile anche ad altri due diversi episodi di furto commessi rispettivamente nel 2018 e nel 2020 sempre in città, come negli altri casi contestati. (cad)