Duello a colpi di lama per 3mila euro dati in custodia mai restituiti

MANTOVA – Si sarebbero affrontati a colpi di lama per una somma di denaro data in custodia e mai restituita. A poco più di una settimana di distanza nuovi sviluppi circa l’episodio violento all’arma bianca occorso lo scorso 10 gennaio in via Ludovico Grossi. Una vicenda di sangue per la quale era finito in manette, giusto qualche ora dopo i fatti, il 32enne tunisino Mohammed Gorbali, ad oggi detenuto nella casa circondariale di via Poma in attesa di un eventuale, probabile, ricorso al tribunale del riesame volta ad approntare la revisione della misura cautelare custodiale cui è tuttora sottoposto, da quella in carcere a quella in regime di detenzione domiciliare. Istanza questa al momento ancora in stand-by subordinata all’individuazione, da parte del difensore del giovane magrebino, di un’idonea sistemazione cui poterlo collocare in misura, non avendo lui una fissa dimora. Stando a quanto appurato in fase investigativa, nonché dalle dichiarazioni rese al Gip da parte dello stesso indagato, l’episodio, che aveva visto un 25enne suo connazionale finire “sotto i ferri” per una lesione alla pleura, sarebbe scaturito da pregresse frizioni tra i due per un debito mai saldato; o meglio, per 3mila euro consegnati qualche tempo prima dal 32enne al conoscente, affinché questi li custodisse dal momento che il proprietario del denaro era stato costretto alla restrizione carceraria per scontare una precedente condanna penale a lui comminata. Ma l’altro, anziché come convenuto ridare i soldi all’amico, una volta questi rimesso in libertà, si sarebbe al contrario sottratto. A tal fine, come pure risulterebbe dalle conversazioni telefoniche, i due si sarebbero dati appuntamento quel martedì pomeriggio al Caffè Caribe, per dirimere la questione una volta per tutte. Incontratisi attorno alle 15.30 all’interno del locale pubblico di Valletta Valsecchi gli animi tra i due si sarebbero quindi da subito surriscaldati, passando a stretto giro dalle male parole alle vie di fatto. Il primo ad alzare le mani, sempre stando alle parole di Gorbali in sede di interrogatorio, sarebbe stato proprio il 25enne, nella circostanza sferrando un ceffone al rivale. Da lì, presisi reciprocamente a spintoni, la disputa si sarebbe così spostata all’esterno, con Gorgali attinto per primo al volto da un fendente che gli avrebbe provocato una ferita da taglio (poi suturata) sul lato destro del viso a palpebra, sopracciglio e orecchio. A quel punto ci sarebbe stata la veemente reazione del 32enne il quale, estratto di tasca anch’egli un coltello, avrebbe a sua volta colpito l’altro al torace, all’altezza dell’ascella sinistra. Quest’ultimo, raccolte le residue forze si sarebbe dunque riportato dentro al bar prima di stramazzare al suolo in una pozza di sangue non appena raggiunto il bancone; l’altro invece datosi alla fuga era stato rintracciato quella stessa serata dai carabinieri del comando di via Chiassi, sempre nei pressi del luogo dell’aggressione, a bordo del suo monopattino. Proprio a fronte delle ferite subite Gorbali (classe 1990), tramite il proprio legale, si sarebbe altresì riservato di sporgere a sua volta denuncia nei confronti del 25enne per l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate.