Forni crematori, interrogazione regionale di Fiasconaro

MILANO “Nell’ultimo periodo, in provincia di Mantova, si è appreso da notizie di stampa, che siano state avanzate due nuove manifestazioni di interesse per la realizzazione di due nuovi forni crematori. Una dal Comune di Mantova che ha proposto l’attivazione della terza linea del forno crematorio in funzione al cimitero principale e gestito da TEA. L’altra dal Comune di Castiglione delle Stiviere che ha richiesto la realizzazione di un forno crematorio. Il camposanto castiglionese ne aveva già uno, ma da anni non viene più utilizzato.” – afferma il Consigliere regionale M5S Andrea Fiasconaro.
“In Italia la materia inerente alla cremazione è disciplinata dalla Legge n. 130 del 30 Marzo 2001 “Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri”. Le Regioni, secondo questa legge – spiega Fiasconaro – devono elaborare dei “Piani regionali di coordinamento” per mettere a sistema le esigenze del territorio in termini di forni crematori.”
Da sottolineare che durante la cremazione nei forni si producono inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Possono aggiungersi, inoltre, emissioni di mercurio, zinco e diossine. La Direttiva regionale prescrive un minimo di due linee con almeno 1200 cremazioni l’anno ciascuna, numero di gran lunga superato negli impianti in funzione. Da notare che nel 2020 a Mantova vi sono stati 57 giorni di superamento PM10, e 167 di aria cancerogena fra PM2.5 e ozono, in costante incremento dal 2019 nonostante i vari periodi di lockdown.”
Insieme ai miei colleghi abbiamo depositato un’interrogazione regionale chiedendo l’audizione della Direzione Generale Welfare e della Direzione Generale Ambiente e Clima in commissione Ambiente, proprio per sapere se in Regione Lombardia il piano previsto per legge, che doveva essere redatto vent’anni fa, esiste o meno. Qualora il piano fosse in vigore, chiediamo siano chiariti i criteri di selezione, perché iniziano ad essere diverse le amministrazioni comunali ad aver presentato la propria candidatura in risposta alla manifestazione di interesse indetta da Regione Lombardia.
Con questa interrogazione vogliamo far luce su quanto sta accadendo in provincia di Mantova e il altre zone della Lombardia, poiché riteniamo indispensabile un’attenta pianificazione regionale volta ad evitare il proliferare di impianti non necessari e qualsiasi speculazione di sorta. Il rischio è che le iniziative locali, pur portando denaro alle casse comunali oggi in sofferenza, alimentino un ben più importante business privato che ha interesse ad allargare il bacino d’utenza e di conseguenza il numero di cremazioni”. – conclude Fiasconaro.