Fuga dei cervelli: Mantova tra le prime 4 province in Italia

MANTOVA  C’è il flusso dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina e c’è il flusso dei “cervelli in fuga” dall’Italia. Un flusso continuo, che anziché diminuire, sembra inarrestabile che vede Mantova tra le prime quattro province italiane, secondo l’indagine Istat riferita al 2020, che vedono i giovani scegliere una terra straniera per vedere riconosciute e proprie competenze. Con Mantova ci sono Bolzano, Vicenza e Macerata. Ma se a Bolzano la percentuale è sul 4 per mille, a Vicenza, e lo stesso per Mantova e Macerata, siamo al 3,6 per mille. Esattamente il doppio di dieci anni prima. La pandemia, in questo caso, non ha frenato il flusso migratorio. Nel nostro Paese, sempre nel 2020, le migrazioni verso l’estero sono state in tutto 160.000, cioè meno 11% sul 2019, e le immigrazioni 248.000 (-15,6% sul 2019). Parliamo dunque dei dati di due anni fa, ma sappiamo che quest’anno saranno diversi, considerati, al momento, i flussi degli ucraini arrivati in Italia, ad oggi i 70.000. Tornando ai dati Istat, la mobilità interna ha raggiunto nel 2020 1,3 milioni di persone, con un calo in un anno del 10,2%. La metà circa ha una laurea o un titolo superiore alla laurea. I migranti italiani, per la metà, arrivano dal nord Italia. “Nell’ultimo decennio – recita il report – si è registrato un significativo aumento delle cancellazioni anagrafiche di cittadini italiani per l’estero e un volume di ingressi che non bilancia le uscite, complessivamente 980 mila espatri e 400 mila rimpatri. Di conseguenza i saldi migratori con l’estero dei cittadini italiani sono negativi, soprattutto a partire dal 2015, con una media di 69 mila unità in meno all’anno”. Nonostante il Covid, nel 2020 il flusso più consistente di cancellazioni per trasferimento della residenza all’estero di cittadini italiani si è registrato nel Nordovest (36 mila, +10 per cento rispetto al 2019).