Inchiesta “Billions”, via al processo per 97 imputati

Un momento delle operazioni della Guardia di Finanza di Rimini che ha scoperto gli affari del clan Abate di San Giorgio a Cremano in diverse attività ricettive riminesi. I finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini e i poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine-Ufficio Criminalità della Questura di Rimini, attraverso una congiunta attività di intelligence, hanno individuato una serie di soggetti a rischio di infiltrazione criminale nel tessuto economico riminese, ottenendo il sequestro d'urgenza di un hotel e della sua dipendenza, di un immobile a Monte Colombo (Rimini), di un'azienda che opera nel settore alimentare a Riccione e di cinque aziende del settore turistico alberghiero, costituite per gestire altrettanti hotel tra Rimini e Riccione. Il tutto per un valore che supera i due milioni e mezzo di euro, Roma, 8 maggio 2014. ANSA/UFFICIO STAMPA GUARDIA DI FINANZA ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

MANTOVA Si è aperto ieri, in tribunale a Reggio Emilia, il processo con rito ordinario instaurato a carico dei restanti 97 imputati (su 177 totali) della maxi operazione “Billions” condotta da fiamme gialle e polizia, e coordinata dal pubblico ministero Giacomo Forte, prossimo all’approdo a Mantova in qualità di magistrato giudicante. Al centro dell’accusa, una presunta associazione a delinquere, composta da una cinquantina di persone, dedita a emettere fatture per operazioni inesistenti, così da permettere alle aziende di abbattere gli imponibili. Formulati anche reati tributari, nonché riciclaggio e bancarotta fraudolenta. Secondo gli inquirenti, i capi coordinavano dieci cellule operative che potevano contare su società-cartiere. Una movimentazione di denaro da oltre 240 milioni. Tra i vari nomi spicca quello di Vincenzo Vasapollo, reggiano classe 1967: il suo nome salì alla ribalta delle cronache a fine anni ’90 per il tentato omicidio di Antonio Valerio, poi diventato collaboratore di giustizia, per il quale Vasapollo fu condannato a 13 anni. E poi Antonio Sestito (1980), figlio di Dante Sestito, imputato per l’omicidio di Salvatore Silipo, avvenuto il 23 ottobre 2021 dentro l’autofficina “Dante store”: l’inchiesta “Billions” in questo caso si è soffermata su vendite di pneumatici ritenute inesistente e coperte da fatture. Si difenderà a dibattimento pure Girolamo Rondinelli (1979) di Brescello, nipote del boss Nicolino Grande Aracri. Una prima udienza quella di ieri, innanzi al collegio presieduto da Cristina Beretti, prettamente interlocutoria, a fronte delle varie eccezioni sollevate preliminarmente dalle difese, tra cui quella di incompetenza territoriale in favore di Mantova sollevata dal legale di un imputato virgiliano. (loren)