Grana Padano in Assemblea. Eletto il nuovo Consiglio: 5 nuovi membri e 22 riconferme, tra cui 6 mantovani

VERONA “È stato un 2019 in crescita per il Grana Padano, che si conferma il prodotto DOP più consumato al mondo con un totale di 5.164.759 forme prodotte (+4,70% rispetto al 2018), di cui 2.051.125 destinate all’export (+4,38%). Numeri incoraggianti che però dobbiamo leggere alla luce della situazione attuale. A causa dell’emergenza Covid-19, siamo chiamati a riflettere sul cambiamento delle tendenze rispetto agli stili di vita e sul fatto che per il 2020 prevediamo risultati ben lontani da quelli del 2019. Il nostro obiettivo, oggi, deve essere il contenimento produttivo, adeguandoci agli inevitabili minori consumi che derivano dalla contrazione del canale Ho.Re.Ca. Da qui vengono i provvedimenti assunti dal Consiglio di Amministrazione per far fronte al post Covid-19: diminuzione della produzione; sostegno agli enti caritatevoli attraverso i bandi AGEA; acquisto di 120.000 forme da parte del Consorzio per i mesi di novembre-dicembre 2019 e gennaio-febbraio-marzo 2020 da portare a Riserva 20 mesi e a Riserva Gold 24 mesi”.

Così, in estrema sintesi, Nicola Cesare Baldrighi, presidente uscente del Consorzio Tutela Grana Padano, fotografa l’andamento del Grana Padano nel 2019 durante la 21a Assemblea Generale del Consorzio tenutasi oggi alla Fiera di Verona, con la partecipazione di Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, Gianmichele Passarini, membro di giunta e presidente Regionale Cia Veneto, Antonio Boselli, presidente Confagricoltura Lombardia e Paolo Carra, vicepresidente vicario Coldiretti Lombardia.

“La decisione di svolgere l’Assemblea straordinaria e ordinaria, che quest’anno è stata anche elettiva, nell’ampio auditorium della Fiera di Verona, è stata strategica per assicurare ai presenti il rispetto di ogni norma e prescrizione sul distanziamento in ciascuna delle attività, rese possibili anche grazie ai numeri delle presenze volutamente molto inferiori rispetto alle assemblee svoltesi in precedenza – precisa Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano. Per riuscire a mantenere il distanziamento imposto dall’emergenza Covid-19 infatti, è stato ammesso un solo rappresentante per consorziato in modo che potesse votare per sé e per delega di altri consorziati non presenti, mentre molti hanno seguito i lavori in streaming. Tali misure preventive hanno garantito quindi il massimo ordine e totale disponibilità sia in Fiera a Verona sia via streaming”.

“Dopo 21 anni di presidenza – continua Baldrighi – lascio la guida del Consorzio pieno di soddisfazione per quanto, insieme agli associati e alla grande squadra del Consorzio, abbiamo fatto insieme. La parola d’ordine che ci ha accompagnato in questi anni è stata ‘coesione’, grazie alla quale siamo riusciti a portare avanti politiche coraggiose e vincenti, come la definizione dei ‘piani produttivi’, che soprattutto all’inizio, sono stati strumenti difficili da comprendere ed applicare ma che, grazie alla fiducia da parte di tutto il nostro sistema, abbiamo posto in essere incrementando la produzione in modo razionale, al fine di perseguire il giusto equilibrio fra domanda ed offerta. Oggi – conclude Baldrighi – Grana Padano, oltre a confermarsi sul mercato come il prodotto DOP più consumato al mondo, rappresenta un marchio autorevole e prestigioso che può dialogare con le Istituzioni e la politica, nazionale e comunitaria, portando le istanze della filiera ai piani di governo per individuare soluzioni concrete”.
Provvedimenti assunti dal Consiglio di Amministrazione per far fronte al post Covid-19

1. Minore produzione determinata dal -3% sui riferimenti produttivi;
2. Sostegno agli enti caritatevoli attraverso i bandi pubblici AGEA incrementati del 15-20% di stanziamento diretto del Consorzio per un totale auspicato di 70.000/80.000 forme destinate agli indigenti;
3. Acquisto di 120.000 forme da parte del Consorzio per i mesi di novembre-dicembre 2019 e gennaio-febbraio-marzo 2020 da portare a “Riserva 20 mesi” e a “Riserva Gold 24 mesi” che quindi saranno rimesse sul mercato alla fine del periodo di 12-18 mesi prima individuato.

Ad ulteriore sostegno dei provvedimenti assunti vi è l’impegno a lavorare con il Ministero per destinare la quota parte riservata al lattiero caseario dello stanziamento di 500.000.000€ dedicato alle “filiere in crisi”, verso un “aiuto-sostegno” agli allevatori che decidano di ridurre la produzione di latte.

Dati produttivi ed Export 2019

Il 2019 ha chiuso con una produzione complessiva di 5.164.759 forme (+4,70% rispetto al 2018), il 42% di formaggio marchiato esportato ed un conseguente 58% consumato in Italia. Con 2.051.125 forme, l’export 2019 fa segnare una crescita del +4,38%. L’Europa, con 1.697.618 forme, assorbe quasi l’83% delle esportazioni di Grana Padano DOP, con un incremento del 4,54% rispetto al 2018. La Germania, con un incremento del 5,61% si conferma il primo mercato per le esportazioni di Grana Padano DOP, con un totale di 549.562 forme. Al secondo posto assoluto si conferma la Francia con 231.188 forme e un incremento del 4,44%. Il terzo posto spetta agli Stati Uniti che hanno fatto segnare un +9,04% pari a 167.852 forme, superando il Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) che con 160.561 forme complessive (+2,41%) scivolano al quarto posto nella graduatoria assoluta.

La produzione si è divisa per il 37,25% a favore delle industrie e per il 62,75% delle Cooperative. Guardando, poi, nello specifico alle aree geografiche si evidenzia che la provincia di Mantova con 28 caseifici ha prodotto il 29,38% del totale annuo, seguono Brescia con 29 caseifici e una produzione del 23,03%, Cremona con 9 caseifici il 17,30%; Piacenza con 20 caseifici l’11,38%. Il Veneto, poi, con 22 Caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori Regione) ha raggiunto il 15,34%.