Infortuni mortali sul lavoro: nel 2018 sette morti in più

Preoccupanti i dati del report di Cgil Lombardia

18 carabinieri

MANTOVA Sono 53 i lavoratori che hanno perso la vita in Lombardia nel 2018 mentre svolgevano le proprie mansioni professionali. Dieci di questi sono rimasti vittime di infortuni avvenuti nei territori di competenza dell’Ats Valpadana, ovvero tra le province di Mantova e Cremona, e nel particolare di queste croci per morti bianche, sette sono state piantate nella nostra provincia. È quanto emerge dal report diffuso nei giorni scorsi dalla Cgil Lombardia, i cui dati consentono di tracciare un bilancio dell’anno appena passato a dir poco preoccupante nonostante il totale sia comunque crollato a quasi la metà delle 94 croci sul lavoro del 2017. A livello regionale la dislocazione geografica degli infortuni mortali sul lavoro nel corso degli ultimi dodici mesi vede penalizzata in primis il territorio dell’Ats della Città metropolitana di Milano, con ben  14 decessi.  Capoluogo  di Regione ed ex provincia  annessa, più quella di  Lodi. A ruota segue l’Ats Valpadana: 10 le morti tra Mantova e Cremona. Una ogni 76mila residenti contro una media regionale di uno ogni 190mila. Il rapporto è di due volte e mezzo. A Brescia sono 9 i decessi, 6 quelli a Bergamo e altrettanti a Pavia. Quattro gli infortuni mortali nel territorio dell’Ats “Montagna”, 3 in Brianza e 1 nella zona coperta dall’Ats Insubria, fra Varese e Como. Le vittime sul lavoro in Lombardia nel 2018 sono tutte di sesso maschile e quasi tutte di nazionalità italiana. Riguardo alla provenienza, a perdere la vita sul suolo lombardo sono stati, oltre ai 45 italiani, anche 1 svizzero, 2 cittadini albanesi, 2 romeni, 1 senegalese, 1 marocchino e 1 kossovaro.