MANTOVA – Il 14 gennaio 2016, nello stabilimento Marcegaglia di via Baiona a Ravenna, un operaio 39enne era rimasto vittima di un grave infortunio sul lavoro. Nello specifico l’uomo, al fine di evacuare uno scarto di lavorazione di circa 30 metri di lamiera arrotolata, aveva riportato lo schiacciamento della mano sinistra e del polso per complessivi 165 giorni di inattività. Per quell’incidente erano finiti a processo con l’accusa di lesioni colpose gravi Antonio Marcegaglia, in qualità di amministratore dell’azienda e datore di lavoro, difeso dagli avvocati Gaetano Alaia di Mantova e Tommaso Guerini di Bologna e il 46enne Aldo Fiorini, anch’egli mantovano, in qualità di direttore dello stabilimento ravennate. Nello specifico la colpa dei due imputati sarebbe stata, secondo la procura, di negligenza, imprudenza, imperizia, nonché inosservanza di norme attinenti alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. In particolare, Marcegaglia è accusato di avere omesso di indicare nel documento di valutazione dei rischi idonee misure di prevenzione e protezione dei lavoratori. Fiorini, invece, avrebbe omesso di mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi e idonee ai fini della sicurezza. L’altro giorno davanti al giudice monocratico del tribunale di Ravenna sono stati escussi in qualità di testi, il capoturno, il caporeparto e il capomacchina dello stabilimento. Prossima udienza a novembre.