Ipotesi “Podestà”: una galleria d’arte contemporanea

MANTOVA – Potrebbe essere stata raggiunta la quadra per assegnare al Palazzo del Podestà, in fase di recupero, una destinazione definitiva e funzionale rispetto al contesto museale cittadino del centro storico. Una determinazione dirigenziale ha assegnato allo Zbgm & Partners studio legale associato Zani di città, per quasi 29mila euro, l’incarico di seguire l’iter e la stesura dei documenti necessari finalizzati alla predisposizione di un accordo tra il Comune di Mantova e soggetti privati o fondazioni “operanti in campo culturale a livello internazionale” per la realizzazione a Mantova di uno spazio espositivo di arte contemporanea.
Lo studio legale che già ha esibito le necessarie competenze in materia di beni culturali, organizzazioni culturali e tutela del patrimonio artistico e diritto dei beni culturali, sta perfezionando infatti i necessari passaggi per dare corpo alle intese verbali raggiunte dal sindaco Mattia Palazzi con importanti istituzioni statunitensi durante il suo recente viaggio negli Usa. Incontri preliminari per allestire esposizioni permanenti nel Palazzo della Ragione, secondo la versione ufficiale.
Ma sull’operazione si aprono anche nuovi spiragli interpretativi, dato che già la recuperata Ragione è sede di rassegne ed eventi. Una galleria permanente invece parrebbe essere più idonea nelle circa 200 camere dell’attiguo e comunicante Palazzo del Podestà, del quale a tutt’oggi sfugge la reale destinazione. Tramontato il project financing della giunta Burchiellaro, rimane ufficialmente la destinazione (detta da molti improponibile) di sede di rappresentanza del Comune. Quella di farne una galleria destinata all’arte contemporanea potrebbe pertanto risultare la soluzione più soddisfacente. E sarà appunto compito dello studio Zbgm &Partners predisporre bozze d’accordo con i soggetti prestatari e fornire “assistenza, verifica del valore delle opere, delle condizioni di esposizione delle opere e relative responsabilità, nonché degli obblighi assicurativi delle opere e della sede espositiva”.