Isabella d’Este pioniera della moda

MANTOVA   Isabella d’Este, donna anticipatrice di mode e costumi.
L’ennesima conferma del ruolo di pioniera della modernità della gran dama del Rinascimento è stato testimoniato anche nell’ambito della conferenza di Mariarosa Palvarini Gobio Casali, dal titolo “Le ceramiche di Isabella”, che si è tenuta presso l’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale e organizzata dalla Società per Palazzo ducale rappresentata dal presidente Sandro Sarzi Amadè.
“Isabella è una donna del suo tempo che si è sempre interessata agli affari di casa estense”, ha spiegato la studiosa, “è stata lei a introdurre il cambiamento di costume della treccina sulla testa che lascia i capelli liberi sulla nuca, una nuova acconciatura che segna il passaggio tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento”.
Il suo straordinario gusto è riconoscibile anche nella ceramica di mensa.
“Le caratteristiche peculiari dei pezzi a lei riconducibili sono la presenza degli stemmi e dei motti, oltre ai temi ricorrenti del tempo e della lotta tra il vizio e le virtù”, spiega ancora Mariarosa Palvarini.
Riferimenti che si ritrovano inoltre nei ventitre pezzi rimasti, e conservati in vari musei sparsi per tutto il mondo, del regalo della figlia Eleonora arrivato a Mantova nel 1524 che, in origine, doveva essere assolutamente ben più corposo.
“L’autore di queste ceramiche è Nicola d’Urbino il cui lavoro si contraddistingue per la vivacità dei colori, la ricchezza delle decorazioni e la capacità di raccontare una storia, per lo più tratta dalle Metamorfosi di Ovidio, in un unico piatto”.
L’unico pezzo rimasto a Mantova raffigura il ratto di Ganimede con un’aquila risalente a Giulio Romano.
“Con Isabella d’Este, la moda dei piatti istoriati invade le corti italiane ed europee, mentre la maiolica rimane una scoperta delle regioni adriatiche”, conclude la studiosa.