La certificazione della parità di genere serve ad attivare un processo storico

MANTOVA  La parità di genere è un concetto acquisito per le nuove generazioni, occorrono però strumenti per porla in atto. Questo il tema dell’incontro “Parità di genere nelle imprese”, promosso dalla Cisl, che si è focalizzato sulle novità introdotte dal decreto 29 aprile 2022. “La Certificazione della parità di genere è una leva per attivare un processo storico”, ha spiegato l’onorevole Elena Bonetti che ha fortemente voluto il provvedimento, “Se per un’azienda assumere una donna costa di più non c’è ragione di merito che tenga, l’imprenditore sceglie un uomo. Occorre una compartecipazione per rendere l’assunzione di una donna paritaria se non favorevole. La nostra indicazione metodologica crea sgravi fiscali e possibilità di avere punteggi di vantaggio per le aziende negli appalti pubblici. Chi ottiene questa certificazione investe in innovazione sociale. È un metodo nuovo che attiva il dialogo tra istituzioni e privati con sei kpi chiari, dimensionato secondo la tipologia delle aziende con una concertazione con le parti sociali per un’azione non di controllo ma di coprogettazione. Per dirla con le parole di Mario Draghi: “non è solo giusto, è conveniente”. Serve quindi impostare un nuovo modello non solo nel mondo del lavoro ma nella società. “Le norme sono importanti, poi occorre la sinergia per la loro attuazione sul territorio”, ha sottolineato Dino Perboni, segretario Generale Ust Asse del Po, durante l’incontro. “La certificazione è importante per come è stata pensata”, ha dichiarato Edgardo Bianchi, presidente Confindustria Mantova, “da una parte incentiva l’azienda a intraprendere questa strada, dall’altra è un riconoscimento come impegno sociale. Panguaneta di Sabbioneta l’ha già ottenuta e diverse altre la seguiranno”. La parità salariale avrà riflessi anche sulla genitorialità. “I giovani imprenditori sono molto più attenti a questi temi”, ha detto Elisa Govi, presidente Apindustria Mantova, “bisogna colmare i divari di leadership al femminile, ridurre il tasso di disoccupazione delle donne, incentivare la formazione alle Stem e conciliare i tempi di vita e di lavoro”. “Il Pnrr inserisce questo tema tra le priorità trasversali”, ha ricordato Ercole Montanari, presidente Confcommercio Mantova, “la certificazione è volontaria. È ancora presto per valutarne l’incidenza, augurandoci che non poggi su risorse residuali”. Non solo numeri, servono percorsi. “La certificazione non è una coccarda da esporre, è un punto di partenza verso nuove prospettive culturali”, ha concluso Gaia Cimolino, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Mantova, “anche gli enti istituzionali e la PA devono perseguire la stessa strada”. (tp)