La Diocesi di Mantova in soccorso all’Ucraina, raccolti 340mila euro

MANTOVA Mantova Contemporaneamente all’attività di accoglienza diffusa e alla distribuzione di aiuti, la Diocesi di Mantova ha intrapreso una raccolta fondi per sostenere l’accoglienza nel mantovano dei profughi provenienti dall’Ucraina e alcuni progetti che si stanno sviluppando nella diocesi di Leopoli, gemellata con la nostra da oltre vent’anni. Al 1 giugno la raccolta fondi ha raggiunto i 337.825,77 euro. Ad oggi sono state utilizzate risorse pari ad un ammontare di 281.608,54 euro, che corrisponde all’83,4 % del totale raccolto. La parte destinata a progetti che si stanno sviluppando in Ucraina è di 73.699,65 euro, pari al 26,2% del totale delle risorse utilizzate. 25.000 euro sono confluiti nella colletta nazionale promossa dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI per i progetti che Caritas Italiana sta coordinando con Caritas Ucraina. Ad aprile 2022 sono stati inviati alla Caritas di Leopoli 27.380 euro, utilizzati per 3 differenti finalità: l’organizzazione del supporto psicologico per adulti e bambini, la distribuzione di generi di prima necessità e l’accoglienza dei profughi interni provenienti dall’est del paese, dove il conflitto è più intenso. Recentemente la Caritas di Leopoli ha chiesto il sostegno ad un nuovo progetto per potenziare il centro pastorale in una zona particolarmente povera della diocesi, per il quale sono già stati impegnati 25.000 euro. Una parte (20.000 euro) è già stata inviata, mentre il saldo sarà inviato al termine del progetto. La parte rimanente delle risorse, 1.319,65 euro, è stata impiegata per coprire i costi di invio di generi di prima necessità direttamente in Ucraina. La quota del Fondo utilizzata per sostenere i profughi arrivati nel mantovano ammonta a 207.908,89 euro, pari al 73,8% del totale raccolto. La quota più significativa, 109.330,48 euro, è stata impiegata per sostenere l’accoglienza all’interno della rete Caritas, attraverso dei contributi destinati ai proprietari degli immobili – seminario vescovile, parrocchie o privati cittadini – e alle famiglie profughe in caso di situazioni di indigenza.
Il sostegno ai nuclei ospitati, pari a 22.189,47 euro, è stato concordato insieme agli operatori dei Centri di Ascolto. Come indicazione è stata individuata la cifra di 70 euro al mese per persona, 30 euro di buoni spesa e 40 euro in contanti, che gli operatori hanno aumentato o diminuito a seconda dei bisogni (farmaci, spese scolastiche, abbonamenti per mezzi di trasporto…), del grado di autonomia del nucleo e di eventuali contributi ricevuti dallo Stato.
In riferimento alle realtà ospitanti, è da segnalare che tutti gli alloggi impiegati per l’accoglienza sono stati offerti a titolo gratuito, non sono stati pagati quindi canoni di affitto, ma solamente i costi relativi alle utenze degli alloggi destinati all’accoglienza, per un totale di 84.541,01 euro.

Superato il momento emergenziale, in cui sono stati reperiti e assegnati gli alloggi, si è evidenziata la necessità di sostenere progetti tesi all’integrazione sociale dei profughi e al supporto dei volontari coinvolti nell’ospitalità. Sono stati così individuati due operatori part-time, uno per la zona del basso e uno per quella dell’alto mantovano, che fino a fine 2023 favoriranno i processi di integrazione e di inclusione dei nuclei ospitati. Per favorire l’apprendimento della lingua italiana sono stati organizzati dei corsi dedicati, coinvolgendo Scuola Senza Frontiere e altre organizzazioni della provincia, e sostenuti i percorsi scolastici di alcuni minori. Per questo ambito sono stati utilizzati 33.261,07 euro.
La parte rimanente delle risorse è stata impiegata per il sostegno alimentare (46.979,76 euro), la mediazione culturale (2.336,95 euro), le utenze dello sportello aperto in collaborazione con la Questura (3.687,50 euro), la registrazione dei contratti di comodato (2.600 euro) e per la formazione di volontari e degli operatori (1.639,06 euro).