La nuova Corneliani non presenta i conti. Ed è agitazione

MANTOVA Era stata accennata già l’altro ieri in via informale la presa di posizione dei sindacati subito dopo l’incontro con l’amministratore delegato della Corneliani Giorgio Brandazza di ritorno dall’America: le parti sociali hanno infatti confermato l’apertura dello stato di agitazione sindacale e il blocco di ogni tipo di flessibilità e di straordinario.
I timori nell’azienda ci sono e hanno ridato corpo fra i lavoratori ai fantasmi del 2020, soprattutto dopo che nella mattinata di giovedì si sono presentati alcuni dei creditori. È a questo punto che le rappresentanze sindacali hanno chiesto al Ceo di essere messi al corrente dello stato economico della maison; evidentemente non è bastata la visita del ministro del Mise Giancarlo Giorgetti lunedì mattina a rassicurare gli animi. Ma proprio mentre le maestranze si trovavano in assemblea sindacale è pervenuta dallo stesso Brandazza una comunicazione rassicurante. Le cose, dice l’a. d. vanno addirittura meglio delle aspettative.
Nella nota diramata a tutto il personale, Brandazza scrive di avere riscontrato «risultati di crescita molto incoraggianti dalla campagna vendita primavera estate ed autunno inverno 2022», pur nella consapevolezza di «situazioni di difficoltà dello scenario internazionale che impattano direttamente su mercati per noi importantissimi».
Infine, l’invito a “mantenere la calma”: «La Società sta operando lungo la direzione di marcia definita e sta oggi ottenendo risultati migliori di quanto atteso. La strada è ancora lunga, ma i risultati appaiono incoraggianti. Mi permetto di invitare tutti a un atteggiamento positivo e orientato alla soluzione dei problemi; la società è cambiata radicalmente e ci vorrà tempo e pazienza perché tutti i temi aperti siano pienamente risolti. Quanto di buono fatto sinora sia di sprone per tutti perché il progetto di rilancio sia realizzato e Corneliani torni a ricoprire nel mercato il ruolo che le compete».