Ndrangheta: sequestro da 300mila euro a carico di un imprenditore ritenuto vicino ai Grande Aracri

MANTOVA Un sequestro preventivo di beni e quote di nove società per un valore di 300mila euro è stato eseguito nelle prime ore di ieri nei confronti di Roberto Soda, un imprenditore 53enne originario di Crotone, residente a Reggio Emilia e titolare della G.F. Costruzioni Srl con sede a Suzzara. Soda è ritenuto “attiguo” alla cosca di ‘ndrangheta legata alla famiglia Grande Aracri di Cutro. Il provvedimento, eseguito dalla Guardia di Finanza su delega della Direzione nazionale antimafia, è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Bologna. Le indagini sono partite da un’interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Reggio Emilia contro una serie di aziende riconducibili all’imprenditore indagato che, inizialmente, erano state inserite nel circuito delle imprese preposte alla ricostruzione post sisma 2012. L’attività investigativa ha poi rilevato da un lato una evidente sproporzione patrimoniale rispetto alla capacità reddituale lecita dell’uomo e dall’altro “elementi significativi” in ordine alla sua pericolosità sociale. Questo in particolare per “l’asservimento delle sue attività economiche, con l’emissione di false fatturazioni” agli interessi della cosca, per conto della quale avrebbe agito anche come prestanome. Roberto Soda è stato indagato anche nell’indagine Billions relativa a un maxi giro di fatture false. Il sodalizio di ‘ndrangheta dei Grande Aracri, che agiva in Emilia con epicentro a Reggio Emilia e con infiltrazioni anche nel Mantovano, è stato al centro del maxi processo Aemilia del 2015 (oltre 70 condanne confermate in Cassazione) e, nei giorni scorsi, del processo Grimilde che si è concluso in primo grado con 11 condanne.