Palazzi e Festivaletteratura, altri tre anni a braccetto

MANTOVA Ieri sera si è svolta la consueta e tradizionale presentazione del programma del Festivaletteratura che ci sarà “fino che Internet non avrà la meglio”, come ha precisato Luca Nicolini. “Questo programma sta diventando sempre più prezioso perchè sta diventando un libro. E’ una cosa preziosa che non va dimenticata a casa e non va data per scontata”.
Nicolini ha poi passato la parola ai grandi patner del Festivaletteratura, prima la Provincia nella persona dell’assessore Aldo Vincenzi, e in seguito il Comune, nella persona del sindaco Mattia Palazzi. “Siamo estremamente orgogliosi di sostenere e dare un contributo strutturale a questo evento” ha affermato Vincenzi “mettere a disposizione la Casa del Mantegna durante tutto il festival per gli eventi dedicati ai bambini per noi è un onore”. L’assessore poi ha citato Borges “Lascio agli altri di essere orgogliosi dei libri che hanno scritto, io sono orgoglioso dei libri che ho letto” per sottolineare il fatto è che il Festivaletteratura alimenta e rafforza i pensieri in un’epoca che va verso il conformismo, l’omologazione.
Introducendo il sindaco Palazzi, Nicolini ha ricordato che qualche giorno fa è stato redatto un nuovo accordo triennale tra comune e festival. “Questo accordo è fondamentale. Siamo sempre alla ricerca della creazione di solidi rapporti con altri enti”. Palazzi ha risposto a questa dichiarazione affermando che “questo accordo è un dovere. Dare una certezza triennale è importante perchè se esiste un festival è perchè ci sono persone che lavorano tutto l’anno. Fare cultura è un lavoro, e senza questo lavoro non ci sarebbe la festa per questa città. Questa certezza è il riconoscimento più concreto per il lavoro svolto”. Il sindaco ha poi ringraziato il comitato organizzativo perchè “in questi 4 anni abbiamo trovato il tempo per confrontarci, tante cose sono nate da questo confronto. Le idee nate al Festival sono diventate un modo di vivere, di pensare la città, come per esempio aprire la biblioteca anche la sera, fare nuovi finanziamenti per i libri di testo. E’ merito di tante persone che vogliono bene a questa città, che vogliono creare qualcosa di unico. Grazie davvero a tutti coloro che si impegnano per questo evento”.
Dopo questi ringraziamenti reciproci si è passati poi ad analizzare brevemente il programma sottolineando quanto sia grande il grado di internazionalità del prossimo Festival. “E anche per questo andiamo controtendenza” afferma Nicolini “il nostro è un esercizio importante in quest’epoca in cui si va verso la semplificazione e la chiusura”.
Quest’anno cade anche il decennale dell’archivio del Festival: si tratta di un archivio prettamente digitale che nel 2014 ha avuto il riconoscimento come bene di valore rilevante dalla sovraintendenza degli archivi lombardi. Per questo anniversario è stato aggiornato e incrementato il sito.
A chiudere in bellezza la presentazione ci ha pensato Giuseppe Antonelli, filologo e linguista italiano, che ha introdotto l’idea e l’importanza della nascita e della costruzione di un museo della lingua italiana. “C’è sempre un’atmosfera magica qui a Mantova. Ho dei ricordi molto belli legati al Festival: durante l’edizione del 2010 è nata mia figlia e giravo per il festival con il braccialetto dell’ospedale”. Antonelli ci fa riflettere su come sia importante per la creazione di un museo della lingua italiana la collaborazione tra diversi professionisti e diversi specialisti perchè “il suono e la voce di una lingua è qualcosa di essenziale per capire l’anima di una lingua”. I libri, la musica e la radio collaborano per capire e conoscere la lingua italiana.
La nostra lingua è importante e va preservata perchè non solo “serve alle cose, al progresso”ma anche perchè “la lingua ci unisce, ci si aiuta a conoscere e ad accogliere gli altri”.
Nadia Di Lorenzo