Regionali, ultimi giorni per decidere le candidature

MANTOVA Il conto alla rovescia è già partito da tempo, ma per i partiti che dovranno affrontare le regionali di metà febbraio inizia adesso il tour de force finalizzato a individuare le rose dei quattro nomi (due uomini e due donne) da candidate al consiglio del Pirellone. Dando per scontate le riproposizioni degli uscenti (salvo Andrea Fiasconaro dei 5 Stelle, che per statuto non può sforare il secondo mandato già compiuto), per tutti gli altri è corsa contro il tempo, ma anche sfida strenua ai sondaggi ministeriali che ripartirebbero nel mantovano i soliti tre consiglieri in modo “impari”: due a Fratelli d’Italia e uno al Pd. Se questo fosse veramente il quadro, rimarrebbero a bocca asciutta sia l’uscente leghista Alessandra Cappellari, sia Forza Italia.
Ma procediamo con ordine, partendo proprio dai meloniani, dove il nome papabile e più ricorrente è quello dell’ex coordinatore provinciale Alessandro Beduschi, ma forse più per routine da totocandidato che altro; viceversa, non avrebbe dato la sua indisponibilità a settembre per una elezione sicura a Roma, né è facilmente credibile che lo alletti di più Milano.
Oltre al suo nome comunque circolano quelli di Salvatore Scalia, personalità vicina alla coordinatrice Paola Mancini, e fra le donne, quelli di Luisa Melli e Paola Bulbarelli.
Più complesso il quadro del Pd, che deve affrontare una netta faglia fra le istanze del capoluogo e quelle della rimanente provincia, dando priorità peraltro agli iscritti. La direttrice sarebbe quella di dare la maggior rappresentanza possibile all’intero territorio, posto poi che di prassi si è soliti ricandidare gli uscenti – nel caso, Paola Cortese. Fra i Dem è da tempo data per scontata la discesa in campo dell’ex parlamentare Marco Carra, degno rappresentante della bassa, ma a questo punto, mentre si dà per certa la sua candidatura, che parte favorita, verrebbe a scompaginare il quadro lo schieramento di una figura forte dell’amministrazione di Mantova, come potrebbe essere il vicesindaco Giovanni Buvoli, “numero 2” nelle attese (proposto, pare, da amministratori esterni al capoluogo), dopo il “gran rifiuto” dello stesso sindaco Mattia Palazzi. Terza opzione maschile, quella del capo di gabinetto Stefano Simonazzi, che oltretutto rappresenterebbe l’Oglio-Po.
Quanto alla seconda donna Dem, un nome ricorrente è quello di Daniela Besutti assessore a Borgomantovano, rappresentativa del destra Secchia. Il Pd in ogni caso, nell’impossibilità di dar corso alle primarie, contano di maturare maggiori certezze proprio in questo ponte dell’Immacolata.
Sempre in settimana dovrebbe risolversi la rosa dei nomi in Forza Italia, che come detto parte un po’ demotivata. Fra i nomi maschili di spicco quelli dei commissari Nicola Sodano, Pier Luigi Baschieri e Mattia Di Vito; in quota rosa invece primeggiano Maria Elena Invernizzi e Ildegarda Tarocco.
Nei 5 Stelle un solo nome è ricorrente, fra i tanti che comunque dovranno sottoporsi alla nomination telematica: quello dell’ambientalista Gloria Costani.
Infine, la compagine Azione-Iv, che schiera, secondo le prevedibili indiscrezioni, i due coordinatori Fabio Madella e Francesca Zaltieri, con atto di fiducia anche all’ex azzurra Francesca Policastrese Fuori dalla cerchia mantovana invece l’ex parlamentare Anna Lisa Baroni, accreditata a Brescia, come pure la tricolore Barbara Mazzali, anche lei candidata in una circoscrizione bresciana, pur essendo mantovana, ma molto in quota nel clan dei cacciatori. Per lei addirittura è da più parti accreditato quell’assessorato.