Rigenerazione urbana: sotto ai privati

MANTOVA L’assessore all’urbanistica Andrea Murari, illustrando in consiglio il punto riguardante gli ambiti della rigenerazione, ha spiegato che Il Comune, grazie alla legge regionale, può avviare una pianificazione mediante azioni di rigenerazione urbana. È una novità in quanto il Comune non conterà solo sulle proprie forze, ma anche su quelle dei privati. Tutte le forze imprenditoriali e professionali sono chiamati a dare il proprio contributo per dare una svolta alla lotta al degrado.
La manifestazione di interesse sarà finalizzata a presentare idee progettuali per individuare gli ambiti da sottoporre a processi di rigenerazione coerenti con le linee di mandato già votate nel 2016. La rigenerazione riguarderà progetti di recupero di edifici privati o pubblici esistenti che non comportino consumo di suolo, ovvero progetti di housing sociale che non comportino consumo di suolo. Altri progetti di efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente andranno finalizzati a ridurre i consumi di combustibili fossili ed emissioni di Co2, perseguendo il traguardo degli edifici a consumo quasi zero, ovvero progetti che incrementino Fer sul patrimonio edilizio esistente, anche in riferimento al catasto solare del Comune.
In esame anche progetti di riqualificazione ambientale e paesaggistica, innovativi di creazione e sviluppo di nuova impresa in campo ambientale o che prevedano interventi anti-amianto.
Ammessi anche progetti per ridurre il rischio di isole di calore nel periodo estivo o che incrementino la permeabilità dei suoli. Infine, infrastrutture verdi e blu: progetti finalizzati allo sviluppo di pratiche di ammodernamento e valorizzazione del sistema verde e del reticolo idrico superficiale.
Ma anche saranno recepibili progetti volti alla promozione della mobilità sostenibile nonché di riqualificazione della rete infrastrutturale e anche intermodale del capoluogo.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Longfils, Bassoli, Pasetti e Baschieri. La delibera ha avuto il via libera con 26 voti a favore, un voto contrario (Lonfils) e un astenuto (Annaloro).
Il consiglio comunale ha discusso poi la proposta di variante al Piano regole e servizi con le controdeduzioni alle osservazioni pervenute. Murari ha parlato del contenzioso con Aler che si è risolto nei giorni scorsi e che evita agli espropri in cambio della demolizione delle palazzine degradate di via Scalarini. Gli immobili saranno messi all’asta e verranno demoliti e ricostruiti eliminando il degrado. Inoltre, l’accordo prevede il comodato d’uso gratuito per l’area verde di via Di Vittorio. Il Comune conserva l’utilizzo dell’area come giardino pubblico assumendone la manutenzione attrezzandola in modo adeguato. Il comodato d’uso gratuito o cessione delle aree pertinenziali degli immobili di via Bolivia. Via Roma potrà così realizzare la riqualificazione del marciapiede e degli spazi verdi. «Abbiamo trovato un accordo molto soddisfacente – ha detto Murari – che sblocca situazioni di degrado che si trascinano da decenni. Mettendo il vincolo preordinato all’esproprio abbiamo finalmente smosso le acque, ma l’accordo con Aler, che ringrazio, è ancora migliore per il Comune perché permette di conseguire l’obiettivo senza dover acquisire le aree con il relativo costo».
Dopo tre ore, il consiglio ha approvato le nove controdeduzioni, illustrate dall’architetto Giovanna Michielin dell’ufficio urbanistico, alle osservazioni alla variante al piano delle regole e al piano dei servizi. L’esito della discussione ha contato 20 voti a favore, 1 contrario, 9 astenuti.
Sono finite poi sotto i riflettori le controdeduzioni alle osservazioni e l’approvazione definitiva del piano attuativo di Dosso del Corso. A presentare la delibera ancora l’assessore Murari. «Dopo 15 anni di degrado – ha detto – l’area abbandonata di Dosso del Corso tornerà finalmente ad essere riqualificata e vissuta. È stata chiusa l’istruttoria con la variante al Pgt per il primo stralcio del piano attuativo. Ora si potrà ripartire con una nuova lottizzazione dell’area. Abbiamo ridotto notevolmente il piano di costruzione per lasciare più spazio ad aree verdi».
La delibera ha ottenuto 18 voti a favore, 5 no e 2 astenuti. Alle 21,30 il consiglio ha terminato la prima parte.