Taurozzi: “In farmacia servirebbe un medico per verificare gli effetti delle somministrazioni”

MANTOVA – Nel marzo 2021 è stato firmato un protocollo tra ministero della Salute e i farmacisti che consente a questi di somministrare i vaccini anti-covid nelle farmacie senza la presenza di un medico. Filippo Anelli presidente della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri è stato molto critico in merito al protocollo perchè viene messa a rischio la sicurezza dei pazienti.
Da pochi giorni è iniziata la terza dose (booster) anche nelle farmacie di Mantova, però solo 20 su 130 hanno aderito per le perplessità sull’assenza di un medico.
Interviene sul delicato problema Nicola Taurozzi primario emerito e già docente dell’università Statale di Milano. «Come previsto dagli organi regolatori i vaccini compreso quello anti-covid 19 devono essere somministrati sotto la supervisione di un medico per intervenire in caso di manifestazioni avverse. Tutti i punti vaccinali richiedono la presenza di un medico e quindi anche le farmacie dovrebbero dotarsi della stessa figura professionale a garanzia del vaccinato. In caso di shock anafilattico, la manifestazione avversa più grave, di quale preparazione e strumenti dispone il farmacista per intervenire urgentemente? Se solo un numero limitato di farmacie ha scelto di aderire, si vede che qualche problema se lo sono posto. Siamo poi al paradosso che alle farmacie sono arrivate le terze dosi, e ai medici di famiglia ancora nulla».