Traffico di rifiuti: domiciliari per 8 dei 20 arrestati

MANTOVA Aveva toccato anche la nostra provincia la maxi-inchiesta su un vasto traffico di rifiuti che lo scorso giugno aveva visto coinvolte 24 persone in varie zone del nord e centro Italia. L’operazione era scattata ai primi di giugno, quando la Dda aveva disposto l’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati, otto dei quali hanno in seguito ottenuto gli arresti domiciliari. Le ipotesi di reato contestate vanno dal traffico illecito di rifiuti in concorso, alla realizzazione di discariche abusive e all’intestazione fittizia di beni. Secondo gli investigatori, c’erano dei broker che andavano dagli imprenditori interessati in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Campania, offrendosi di prendere i materiali di scarto e facendosi pagare tra i 90 e i 100 euro a tonnellata. Il prezzo era conveniente, perché se i rifiuti fossero stati portati in un termovalorizzatore il prezzo sarebbe lievitato fino a 280. Secondo una stima, nelle casse dell’organizzazione sarebbero finiti circa due milioni. Al centro del sistema ci sarebbe la Winsystem di Cornaredo, società detentrice e intermediaria nella gestione illecita dei rifiuti che venivano illegalmente stoccati a Verona, Pontevico (Brescia), Gessate (Milano), Torbole Casaglia (Brescia), Meleti (Lodi), Cornaredo (Milano) e a Tabellano per la provincia di Mantova. Formalmente i rifiuti erano conferiti all’impianto della Winsystem, ma in realtà trasportati altrove da autotrasportatori compiacenti, con documenti falsi.