MANTOVA Il 20 febbraio di tre anni fa il Covid sbarcava in Italia con il paziente 1 individuato a Codogno. Era un’Italia ancora incredula rispetto a quello che si prospettava, e Mantova non era certo in controtendenza. La nostra provincia era rimasta fuori dal contagio per una settimana e c’era già chi era convinto che quella del Covid (che all’epoca si chiamava Coronavirus) fosse una manipolazione dei “poteri forti”. Il primo caso mantovano era datato 28 febbraio, un anziano di Cogozzo. Da allora i casi di Covid nel Mantovano sono stati 181.165 (dato aggiornato al 17 febbraio scorso). Le vittime del virus nella nostra provincia sono state 2064 (dato aggiornato al 15 febbraio scorso). Il 90% di queste erano persone di oltre 70 anni, per un tasso di letalità del 7%. Sotto l’1% invece la letalità del virus nelle altre fasce d’età. Nel Mantovano, dati aggiornati al 31 gennaio 2023, il Covid ha fatto due vittime nella fascia d’età 0-18 anni; 23 le vittime della fascia 19-50 anni; 174 per la fascia d’età 51-70, e 1853 tra gli Over 70. Secondo l’Osservatorio Epidemiologico dall’inizio della pandemia ad oggi oltre il 42% dei residenti nel territorio di Ats Val Padana ha avuto l’infezione da Covid-19. Il tasso in provincia di Cremona è leggermente più basso, probabilmente perché risente della scarsa capacità diagnostica della prima ondata che ha visto la provincia di Cremona tra le più coinvolte e che ha contribuito in parte ad una parziale immunizzazione della popolazione. Il distretto di Mantova è quello che ha avuto il maggior numero di
contagi in rapporto al numero di abitanti.