Tre ciclabili centrali non rientrano più fra le grandi priorità

MANTOVA –  Non erano mai state definite “progetti”, in verità, bensì “meta-progetti”, ovvero cose che trapassano il progetto e rientrano nel dominio delle cose che sarebbe bello fare. Tantopiù che le ciclabili di via Dugoni, via Chiassi e via Principe Amedeo presentano problemi di difficile soluzione.
Sui rendering realizzati nello studio di fattibilità dallo studio milanese specializzato Montieri Macchi tutto sembrerebbe facile a realizzarsi. Ma i punti fermi del Comune erano chiari: per fare posto a queste piste non si sarebbe dovuto sottrarre alcun posto auto rispetto all’esistente. Una missione che a molti – soprattutto esponenti dell’opposizione – è parsa impossibile, dato che i metri di carreggiata sono quelli che sono, cioè pochi, e una fila di auto in sosta, un’altra sulla strada, le fioriere e la ciclabile parrebbero proprio non starci, specie in ragione della sicurezza di tutti, anche delle auto stesse.
Forse per questo, con una dicitura generica che occultava i nomi delle vie, in sede di stesura del piano triennale delle opere pubbliche 2022-2024 le “nuove ciclabili” venivano relegate al terzo anno con la dicitura “priorità minima”. E ben si sa che ogni cosa collocata al terzo anno molto facilmente finisce nel dimenticatoio già al secondo.
Nulla di male comunque per gli amanti delle due ruote. Mantova rimane tuttavia fra le primissime città italiane (terza in Lombardia dietro a Cremona e Lodi) per numero e chilometraggio di piste in rapporto agli abitanti. La rete sviluppata ad oggi è di 114 km sul territorio comunale, e programmati o in attuazione altri 94. Seppure le tre centralissime ciclabili non figurano nei programmi dell’ente da inserire nella mobilità sostenibile che sfrutta il Pnrr, certa, finanziata, progettata e in fase di partenza è invece quella che andrà a completare il sistema ciclabile di Dosso del Corso.