Tre in ospedale in coma etilico, tutti maggiorenni

MANTOVA Una parte della terapia può anche essere quella di chiudere temporaneamente i bar e i negozi in cui vengono somministrati e venduti alcolici ai minori, ma questo tipo di cura da sola non basta a risolvere il problema, visto che l’alcolismo non è una piaga solo per giovanissimi. L’altra notte, infatti, a finire in ospedale in coma etilico sono state tre persone tutte più che maggiorenni: una coppia di 27-28 anni soccorsa dal personale di un’ambulanza di Soccorso Azzurro verso l’1.45 di ieri in via Amadei, nei pressi di un negozio di alimentari che però a quell’ora era chiuso. I due, 27 anni lui, 28 lei, sono stati trasportati in ospedale per le cure del caso, dove poco più tardi sono stati raggiunti da un 20enne raccolto poco dopo le tre in via Corridoni da un’ambulanza della Croce Verde. I tre sono stati quindi ricoverati in pronto soccorso al Poma, dove hanno avuto modo di smaltire la sbornia con tutti i comforts del caso, e dopo avere trascorso la notte su una barella al mattino, al risveglio e a sbronza smaltita, se ne sono andati con il loro eventuale cerchio alla testa. In questi casi le forze dell’ordine, Polizia di Stato in Stato e Polizia locale in testa, che nei giorni scorsi avevano disposto la chiusura per due bar in pieno centro storico, dove a seguito di una serie di controlli mirati erano stati scoperti dei minorenni tranquillamente seduti a tavolino a sorseggiare altrettanto tranquillamente delle bevande alcoliche, non sono stati chiamate ad alcun intervento, trattandosi di casi di etilismo tra persone maggiorenni e a quanto pare perfettamente consenzienti. Questo anche a ribadire comunque il concetto che il degrado non ha età, ma che la sua perseguibilità dipende invece proprio da essa.