Trovato senza vita il pensionato scomparso. Mistero su cause e circostanze della morte

Attesa per gli esiti dell'autopsia.

Camillo Turchetti

MANTOVA Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di Camillo Turchetti, il 95enne scomparso dalla sua abitazione in Valletta Valsecchi lo scorso 13 luglio, e sulla vicenda ora ci sono molte domande ancora in attesa di risposta. Se non è un giallo poco ci manca aquello del ritrovamento del corpo senza vita dell’anziano, avvenuto ieri in tarda mattinata nel boschetto di via Torelli. A scorgerlo è stato un passante che ha subito dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno dato il via alle indagini. Proprio le dichiarazioni degli uomini dell’Arma lasciano il posto a diversi dubbi sulle cause del decesso del 95enne. Nessun commento sulla eventuale presenza di segni di violenza sul cadavere se non un laconico “questo aspetto verrà eventualemnte chiarito dall’autopsia”. Il decesso dell’anziano viene fatto risalire al giorno stesso della sua scomparsa, anche se secondo altre fonti questo sarebbe invece più recente. A dare l’allarme era stata la figlia la mattina dello scorso 13 luglio. La donna era andata a casa dell’anziano genitore ma non lo aveva trovato. Allora lo aveva chiamato sul cellulare e lui aveva risposto dicendo che era al bar e che stava per rientrare a casa. La figlia lo aveva atteso invano e da allora non aveva più avuto sue notizie. Dalle indagini seguite era poi emerso che il cellulare del 95enne era stato agganciato per l’ultima volta dalla cellula della stazione ferroviaria, facendo così pensare che il pensionato si fosse allontanato da Mantova in treno. Ieri invece il rinvenimento del suo cadavere a poca distanza dalla sua abitazione. Camillo Turchetti aveva 95 anni ma abitava ancora da solo ed era autosufficiente. Era un reduce del campo di sterminio di Mathausen e uno dei 33 ex internati militari italiani (Imi) arrestati dai nazisti dopo l’8 settembre, e deportati in vari lager tedeschi, definiti “schiavi di Hitler”. Proprio poche ore prima della sua scomparsa era stata emessa una sentenza che aveva accolto i ricorsi e che aveva stabilito risarcimenti tra i 30 e i 40mila euro ciascuno.