Truffa fondi Ue, niente stralcio Grimilde a Mantova: reato estinto

MANTOVA Niente stralcio del processo Grimilde a Mantova. A stabilirlo non un giudice, come al contrario già deciso altresì due anni fa dal collegio di Reggio Emilia, ma l’intervenuta estinzione dell’ipotesi di reato per prescrizione. Si chiude quindi, ancor prima di istruire il procedimento con rito ordinario innanzi al Tribunale di via Poma, il filone afferente la presunta truffa – in tale caso sganciata dalla contestata aggravante mafiosa – che vedeva sotto accusa i vertici della Riso Roncaia spa di Castelbelforte, Massimo Scotti e Claudio Roncaia. Una vicenda inquadrata tra il luglio e la fine di ottobre del 2015 e, secondo la ricostruzione della Dda di Bologna, relativa a una truffa in concorso ai danni dell’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura tramite la quale l’Unione Europea eroga contributi ai produttori. L’azienda virgiliana, infatti, avrebbe dovuto fornire svariate tonnellate di riso all’Ue ma, per inquirenti, non riuscendo ad ottemperare l’obbligo di fornitura, avrebbe prodotto un atto falso certificante la rottura di un compressore al fine di chiedere una proroga. Per trovare una società disponibile a redarre un falso verbale di intervento si sarebbero quindi mossi Giuseppe Caruso (ex presidente del consiglio comunale di Piacenza nonché ex funzionario dell’ufficio dogane sempre della città emiliana) e il fratello Albino Caruso. Ritenuti complici e quindi coimputati anche Salvatore De Vivo e Guerino Cenci. Ad avanzare e ottenere istanza di stralcio erano state le stesse difese di Scotti e Roncaia a cui però non è mai seguita la notifica circa l’apertura del nuovo giudizio.