Udienza-fiume al processo per la maxi-discarica vicino al Parco del Mincio

tribunale di mantova

MANTOVA – Udienza fiume ieri al processo che vede Natale Previdi, legale rappresentante di Famac, e Fernando Burato, legale rappresentante di Mantovagricoltura, accusati a vario titolo di reati ambientali ed edilizi nonché di illeciti amministrativi insieme ad altre tre persone. A sfilare davanti al giudice ieri sono stati cinque testimoni: tre dipendenti di Famac e due militari della Guardia di Finanza. La vicenda risale ad un’operazione delle Fiamme Gialle del 2016, quando nei terreni della Famac a Rodigo, erano state rinvenute 137mila tonnellate di materiale inerte stoccati dal’altra società finita nell’inchiesta in quanto affittuaria dell’area. A giudizio quale parte civile si erano costituiti il Parco del Mincio, il Comune di Rodigo e la Provincia di Mantova. Secondo l’accusa, le gravi violazioni di natura ambientale, la mancanza di autorizzazioni e la gestione illecita dei rifiuti avrebbero consentito alle due aziende di realizzare ingenti profitti. Le aree delle attività erano ubicate al di fuori del Parco ma una di esse, quella dov’erano stati stoccati e lavorati i rifiuti incriminati e sottoposta a vincoli paesaggistici si trovava accanto al canale Goldone, uno dei due rami (l’altro è l’Osone) accusati di contribuire, con apporti di diversa natura, al degrado della qualità delle acque dell’habitat protetto della riserva naturale. Il processo è stato aggiornato al prossimo 6 novembre.