Una campeggio tra i monumenti: situazione fuori controllo per i bivacchi di clandestini e senza tetto in centro storico

MANTOVA Un autentico ripostiglio sotto le lapidi storiche nella piazza più storicizzata del complesso monumentale cittadino: piazza Castello. Questo almeno durante le ore diurne e pre-serali. Di notte invece il porticato si trasforma in dormitorio. E non solo piazza Castello, invero. Anche la vicina piazza Lega Lombarda, alias “piazza Pallone”, ospita ogni giorno un gran numero di clochard, quasi sempre stranieri – né sappiamo se regolari o meno.
Di fatto, la sensazione diffusa è di pietà verso chi affronta le notti in queste condizioni, ma anche di rammarico per l’immagine generale di degrado che la città offre nei suoi punti di orgoglio.
Difficile trovare risposte a queste manifestazioni di nuova povertà quasi sempre di importazione. Ma proprio dagli stessi soggetti talvolta arriva la risposta negativa a qualsivoglia forma di sussidio o di intervento. Lo hanno documentato persino i competenti dell’assessorato ai servizi sociali e gli addetti del Sepris: qui spesso non c’è welfare che tenga a fronte di situazioni che assai spesso sconfinano a scavalco fra il patologico o l’illegale. In molti casi – come registrato anche nei pressi dell’ospedale cittadino, sono gli stessi soggetti a rifiutare l’ospitalità nelle strutture mese a disposizione dall’amministrazione; soggetti con evidenti disturbi psichici che mal si adeguerebbero alle rigide regole del dormitorio. Peraltro, non sempre si tratta di soggetti domiciliati o registrati a Mantova, e dunque stiamo parlando di situazioni che escono dalle competenze dell’amministrazione e dei propri pracci esecutivi.
Un caso diverso è invece quello di stranieri che trovano occasionale riparo di fortuna dove capita. In questo caso la “clandestinità” diventa il fattore determinante per rigettare ogni intervento che li costringerebbe a figurare in qualsiasi tipo di lista. Anche in tali occorrenze il rifiuto ad accettare qualsiasi tipo di intervento si dà per regola. Comunque la si voglia quardare, da qualsiasi angolazione prospettica, la situazione risulta fuori controllo.